L’Unione Europa potrebbe a breve raddoppiare gli aiuti militari all’Ucraina, di conseguenza quest’anno potrebbe destinare 40 miliardi di euro a Kiev e non i 20 previsti. Lo riferisce l’agenzia internazionale Reuters, citando un documento ancora in discussione del servizio diplomatico dell’Unione Europea che è stato visionato nella giornata di oggi, venerdì 14 marzo 2025, che preannuncia appunto un ulteriore sforzo di Bruxelles verso l’Ucraina.
Il documento, viene precisato, è una versione aggiornata di una proposta già presentata in precedenza, in cui si stabiliva la necessità di aiuti ulteriori a Kiev, senza però specificare la cifra, e nello stesso si legge anche che ogni Paese dell’Unione Europea che partecipa dovrebbe contribuire a seconda del proprio peso economico, quindi una serie di aiuti equi. La decisione di aumentare a 40 miliardi di euro gli aiuti a Kiev è susseguente molto probabilmente la mossa degli Stati Uniti, come annunciato da Donald Trump, di “chiudere i rubinetti”, fermando quindi gli aiuti militari all’Ucraina, con l’obiettivo di far cessare la guerra.
UE E GLI AIUTI ALL’UCRAINA, REUTERS: “DOPO LO STOP DEGLI USA…”
Senza aiuti a stelle e strisce la guerra dovrebbe concludersi entro il prossimo mese di giugno/luglio, sostengono gli addetti ai lavori, ma la posizione dell’Ue è diversa rispetto a quella degli americani, di conseguenza si vuole continuare a sostenere economicamente e militarmente Zelensky. Secondo quanto emerso, però, vi sarebbero diversi stati anche all’interno dell’Ue, che si starebbero opponendo a degli obiettivi fissi.
Nel documento si legge che l’Unione Europea ha erogato circa 20 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina nel 2024, e per il 2025 si invitano gli stati membri a fare ancora di più, arrivando a raggiungere potenzialmente i 40 miliardi di euro, a seconda delle esigenze di Kiev. Secondo la Reuters è probabile che tale richiesta venga discussa meglio la prossima settimana, con i leader dei vari Paesi che dovranno concordare come primo passo come muoversi verso Kiev, a cominciare da una fornitura di ben 2 milioni di proiettili di artiglieria di grosso calibro.
UE E GLI AIUTI ALL’UCRAINA, POLITICO: “LA RUSSIA E’ UNA MINACCIA…”
Per l’agenzia è probabile inoltre che i costi di questo piano di aiuto potrebbero derivare dai profitti inattesi derivanti dagli asset russi nell’Unione Europea, da utilizzare appunto a vantaggio dell’Ucraina. Il contenuto di questa proposta è stato pubblicato anche da Politico nella serata di giovedì “La Russia è una minaccia esistenziale per l’Unione – scrive il sito di Politico – e dati i suoi precedenti di invasione dei paesi vicini e le sue attuali politiche espansionistiche, la necessità di scoraggiare l’aggressione armata russa rimarrà anche dopo un accordo di pace giusto e duraturo con l’Ucraina”.
La bozza del documento afferma inoltre che: “La ricostruzione della difesa europea richiede un investimento massiccio per un periodo prolungato”. Il documento in questione è stato preparato dal Commissario europeo per la Difesa Andrius Kubilius e dal diplomatico di punta dell’UE Kaja Kallas, e nei prossimi giorni non è da escludere che la bozza possa cambiare.
UE E GLI AIUTI ALL’UCRAINA, POLITICO: “LA POSIZIONE DEGLI USA…”
La priorità resta quella di garantire all’Ucraina la possibilità di continuare a respingere gli attacchi russi. “Senza significative risorse militari aggiuntive – si legge ancora – in particolare ora che gli Stati Uniti hanno sospeso il loro sostegno, l’Ucraina non sarebbe in grado di negoziare una pace giusta e duratura da una posizione di forza”. E sempre riguardo al cambio di posizione degli USA, viene specificato che: “L’Europa non può dare per scontata la garanzia di sicurezza degli Stati Uniti e deve aumentare notevolmente il suo contributo per preservare la NATO”.
Fra gli stati che si starebbero opponendo al raddoppio degli aiuti a Kiev vi sarebbe in prima fila l’Ungheria, con il primo ministro Viktor Orban che spesso e volentieri ha mostrato il fianco alla Russia e che di recente ha criticato le eccessive sanzioni dell’Ue nei confronti della Russia nonché l’assistenza militare all’Ucraina.