Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di regione Lombardia, ha commentato in maniera positiva la decisione del parlamento europeo di respingere, martedì 11 luglio, la cosiddetta norma “anti stalle”, che prevedeva di includere gli allevamenti bovini nella nuova direttiva riguardante le emissioni industriali. “In questo modo – ha dichiarato Beduschi come si legge su Lombardianotizie.online – l’Europa salva la zootecnia lombarda e italiana dalla follia di chi avrebbe voluto equiparare una stalla a un sito industriale inquinante. Ma, soprattutto, sono le stesse istituzioni comunitarie a salvare faccia e credibilità dopo anni di campagne contro il settore agricolo che, è bene ricordarlo, sta facendo sforzi enormi in tema di sostenibilità ambientale”.



L’assessore Beduschi ha ricordato come il settore zootecnico sia un pilastro della nazione a cominciare dalla Lombardia, dove vi sono ben 10.500 allevamenti che ospitano circa 1.6 milioni di capi di bestiame, più di un quarto del totale del territorio nazionale, precisamente il 28 per cento.

UE, SALTA NORMA ANTI-STALLE: IL COMMENTO DI BEDUSCHI, LOMBARDIA

Ogni stalla lombarda ha una media di più di 150 capi, contro i 60 invece del resto dell’Italia, quindi trattasi di allevamenti di dimensioni importanti. “Proprio la zootecnia lombarda – ha continuato Beduschi – per le sue caratteristiche sarebbe stata la vittima ideale di provvedimenti che attualmente non hanno fondamento scientifico. Misure che rischiano di mettere in secondo piano qualunque sforzo giusto e proporzionato per rendere l’agricoltura un settore sempre più verde”.



L’assessore regionale ha concluso volgendo lo sguardo al futuro: “L’augurio è che la prossima legislatura europea sia caratterizzata da idee e provvedimenti meno ideologizzati e più utili a tutti. Ciò nel rispetto di un settore che assicura cibo a 500 milioni di cittadini. E che è capace, come in Italia, di esprimere eccellenze note in tutto il mondo”. Da segnalare anche la soddisfazione di Ettore Prandini, numero uno di Coldiretti: “Un testo che va incontro alle richieste di Coldiretti che per prima aveva denunciato l’assurdità scientifica di paragonare le stalle alle fabbriche e avviato su questo una campagna di sensibilizzazione in Italia ed in Europa Il testo boccia la proposta della Commissione europea di ampliare le attività coperte dalla direttiva agli allevamenti di bovini da 150 capi in su”.