È un vero e proprio fittissimo elenco di progetti di vario tipo tutti a favore delle teorie gender e della comunità Lgbt quello che ha scoperto l’attivista pro-vita e famiglia Jacopo Coghe, messi in fila uno dopo l’altro per dimostrare a tutti i cittadini europei quanti tra i soldi delle nostre tasse finiscono spesi proprio in questo modo; ovvero per sostenere quello che definisce uno tra i più squallidi esempi di “negazionismo pseudoscientifico” sostenuto dagli “anticomplottisti prezzolati d’Occidente”.



Quanto fatto dall’Unione europea per sostenere le teorie gender e Lgbt – sempre secondo la denuncia di Coghe citata da La Verità – è a dir poco “allucinante” e fine a “indottrinare i nostri figli e nipoti” in un vero e proprio – oltre che evidentemente molto diffuso – piano di “rieducazione” che parte dai più giovani cittadini europei. Complessivamente i progetti scoperti sarebbero centinaia e centinaia – più di 250, secondo l’attivista – per una spesa che non fatica a superare il milione di euro e che potrebbe rivelarsi ben più utile per sostenere i “5,6 milioni di individui [che] versano (..) in condizioni di povertà assoluta” nell’intero continente.



I progetti pro-gender e pro-lgbt finanziati dall’UE: l’elenco scoperto dal pro-vita Coghe

Ma (quindi) quali sono questi progetti pro-gender scoperti da Coghe? Fare un elenco completo – per ovvie ragioni, verrebbe da dire – sarebbe quasi del tutto impossibile e controproducente, ma l’attivista ci tiene comunque ad elencarne alcuni tra i più importanti e costosi, a partire da quei 500mila euro spesi equamente tra i progetti “Unique” e “Gender 101” che si prefiggono gli obiettivi – da un lato – di “supportare il rendimento accademico” della comunità Lgbt, e – dall’altro lato – di “sviluppare strumenti sulla diversità di genere per genitori e insegnanti”.



Nella lista dei progetti europei pro-gender spiccano poi i “120mila euro” spesi per “This must be the place” che mira a promuovere l’assunzione e la “formazione di 30 educatori adulti [sulle] cause sistemiche dell’oppressione delle donne e della soggettività Lgbt”; ma non sono da meno i quasi 60mila – precisamente 59.804 – a favore della “Piattaforma Arcobaleno per i Giovani” a favore di sedicenti “competenze di attivismo Lgbt”.

Coghe continua poi ricordando anche i 42mila euro spesi dall’Ue per sostenere il “Cinema Queer come Resistenza”; i 39mila per il progetto “Oltre gli stereotipi” che mira – intuitivamente – a promuovere una mentalità a favore delle teorie gender e della comunità Lgbt; e chiude con i 35mila ero destinati al progetto “Drag-Tivism Jr” con il quale si insegna ai minori “come truccarsi, travestirsi ed esibirsi in spettacoli drag”