L’Ue interviene per chiedere alla Serbia una riforma del sistema dei Media e dell’informazione pubblica. Dopo la pubblicazione della classifica mondiale sulla libertà di stampa che pone il paese al 91esimo posto su 180 totali esaminati, non solo tra i peggiori, ma anche tra quelli che nell’ultimo anno hanno perso più posizioni, si è reso necessario un intervento da parte delle organizzazioni internazionali. Come riporta il quotidiano Euractiv, in un rapporto di Reporters sans frontières, la situazione nazionale è stata definita “tossica“, in quanto il governo controlla e censura le notizie pubblicate, escludendo quelle che provano ad andare controcorrente e criticare i politici.
Ci sarebbe inoltre anche la conferma, con testimonianze, che molti giornalisti avrebbero subito intimidazioni, minacce e molestie da funzionari pubblici, che hanno attaccato alcune opinioni e racconti di fatti accaduti, non ritenuti in linea con i tabloid filogovernativi. In una nazione candidata per l’adesione all’Ue, come hanno commentato i funzionari da Bruxelles “Non è possibile che non venga garantito il pluralismo“, si chiede quindi una riforma urgente contro la manipolazione.
Serbia, “Pessima la libertà di stampa”, Ue chiede riforma urgente
Il portavoce dell’Unione Europea è intervenuto per ribadire l’urgenza di una riforma sulla libertà di stampa in Serbia, dopo i numerosi report internazionali, e la classifica mondiale, che hanno dimostrato come nel paese ci sia ancora troppa manipolazione delle informazioni e poco pluralismo. Una richiesta che era stata fatta già tempo fa in occasione dell’esame di ammissione per l’ingresso in Ue, ma che a quanto pare è stata continuamente posticipata dal governo serbo, che reprime sistematicamente una parte della stampa di opposizione.
Preoccupa inoltre anche la presenza costante di giornalisti che lavorano per i media russi, e fanno propaganda politica filorussa. Il vice direttore dell’agenzia FoNet, Tamara Skrozza, ha dichiarato a Euractiv che la situazione è peggiorata dopo la sparatoria avvenuta in una scuola di Belgrado. Dopo quell’episodio infatti molti manifestanti si erano riversati nelle piazze per protestare contro i media mainstream che alimentano comportamenti aggressivi pubblicando continuamente immagini di scene da reality nelle quali si vede una grande quantità di violenza, contemporaneamente, aggiunge la giornalista “Attaccano verbalmente l’opposizione accusandola di diffondere fake news“.