IN ARRIVO LE RACCOMANDAZIONI UE ALL’ITALIA

Sono in arrivo entro domani le raccomandazioni della Commissione Europea all’Italia (e agli altri Paesi Ue) e dalle prime anticipazioni avute da “La Repubblica” non ci sono buone notizie: la crisi della pandemia, il deficit che sale e soprattutto ora l’enorme crisi economica derivata dal combinato disposto guerra Ucraina e caro-energia, pesano e non poco sul Governo italiano.



«L’attuazione del Pnrr in Italia è essenziale», si legge nelle anticipazioni delle raccomandazioni, «serve realizzare le riforme su fisco, concorrenza, Irpef, cuneo fiscale e catasto». Il Next Generation Eu, dopo le forti polemiche anche nostrane sull’effettiva fattibilità del progetto di riforme, resta per la Commissione Ue il viatico migliore che l’Italia possa portare all’Europa per porre fede alle promesse fatte in materia di abbattimento del debito pubblico. Senza Patto di Stabilità attivo – e sarà fermo anche per tutto il 2023 – l’Italia non rischia alcuna procedura d’infrazione, ma resta una strada irta da percorre per il nostro Paese, con tutte le conseguenze che questo porterà (a cominciare dalla prossima campagna elettorale che già si prospetta legata a doppio filo agli “impegni” da portare in Europa). «Il Paese deve limitare la crescita della spesa corrente», si legge ancora nelle raccomandazioni, «per una riduzione credibile e graduale del debito e espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale ma anche, sul fisco, rivedere le aliquote marginali e allineando i valori catastali ai valori di mercato». Una stangata – o poco ci manca – quello che Bruxelles si prepara ad inviare al nostro Paese, quasi però un “assist” per il Premier Draghi che già lo scorso giovedì aveva convocato d’urgenza un CdM straordinario per allertare i Ministri circa il procedere spediti sulle riforme in Parlamento legate al Pnrr.



GENTILONI: “PNRR ESSENZIALE. RIFORMARE FISCO E CONCORRENZA”

«L’economia mondiale ha cambiato verso, l’espansione è divenuta una frenata globale, per l’Italia ora il Pnrr è l’antidoto: se non attua il Recovery, rischia la recessione. E i partiti non devono frenare sulle riforme», sono le parole riferite dal Commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, intervistato da “La Stampa” proprio in vista delle raccomandazioni della Commissione Europea.

«La forte ripresa prima e la guerra in Ucraina poi – dice ancora l’ex Premier Pd –  hanno stravolto il quadro. Se pensassimo di essere ancora in una fase in cui sono possibili sostegni di ogni tipo credo prenderemmo un abbaglio. Non sto teorizzando il ritorno all’austerity, ma quello che abbiamo fatto durante la pandemia non è più possibile, per almeno due ragioni. La prima: non è necessario. Due: sarebbe un azzardo». Secondo Gentiloni, il Premier Draghi ha messo l’attuazione del Pnrr come centro del suo impegno, «ma è necessario che l’intera classe dirigente prenda atto del contesto, e vedo una certa fatica al riguardo». Il riferimento è ad esempio a quanto sostiene la Lega di Salvini, ma anche FdI o lo stesso M5s di Conte: «Un richiamo all’Italia dall’Ue? Ci governiamo da soli», è la risposta del leader leghista dopo le anticipazioni sulle raccomandazioni europee, «Io penso e spero che in tempi di pandemia e di guerra l’Unione europa si occupi di pace e di lavoro, senza dare pagelline o fare richiamini burocratici».