Stretta al riciclo della plastica: l’Ue ci impone il riuso. Tradotto, ecco un’altra tassa verde. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle ieri hanno votato a favore del regolamento per la riduzione dei rifiuti da imballaggi e la beffa potrebbe non finire qui: come evidenziato da Libero, in caso di via libera definitivo, oltre allo stop alle confezioni di frutta e verdura da meno di un chilo, scatterebbe anche quello a piatti, posate e bicchieri di plastica all’interno dei circuiti di ristorazione e dei fast-food.



Non si tratta di una notizia da accogliere a cuor leggero: per quanto concerne il riciclo di bottiglie, l’Italia è leader in Europa per riciclo di imballaggi e sarebbe costretta a passare alla pratica del riutilizzo, che costa parecchio e non è accolta particolarmente bene. Secondo la sinistra europea, anzichè buttare le bottiglie è necessario riconsegnarle ai negozianti, già costretto a vendercele a prezzo maggiorato tramite una “cauzione”. Poi, la consegna della differenza secondo la logica del vuoto a rendere, seguita dalla disinfezione e dal ricondizionamento della bottiglia. Risultato milioni di persone berrebbero dalla stesa bottiglia. E ancora, entro o il 2050 scatterebbe l’obbligo del riutilizzo di almeno il 50% degli imballaggi. Il 10% già entro il 2030, e il 20 entro il 2040.



Ue, stretta al riciclo della plastica: imposto il riuso

In base ai numeri del Consorzio nazionale imballaggio, il regolamento europeo potrebbe chiamare in causa oltre 7 mila aziende per un totale di quasi 110 mila lavoratori. Numeri impressionanti. La posizione del Conai è netta: “L’introduzione del deposito cauzionale sarebbe una duplicazione inutile di costieconomici e ambientali. Andrebbe ad affiancare, senza sostituirsi in tutto, alla raccolta differenziata tradizionale. Il deposito cauzionale comporterebbe la necessità di distribuire capillarmente circa 100mila “reverse vending machine” (le macchinette per la restituzione, ndr), per un investimento iniziale di circa 2,3 miliardi e un costo di gestione di 350 milioni”.

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