Ue, allarme dipendenza dalla Cina per la transizione energetica, in un documento scritto dalla presidenza spagnola per i leader dell’Unione Europea in vista della prossima riunione a Granada prevista per il 5 ottobre, emerge un’analisi preoccupante della situazione, soprattutto per quanto riguarda le materie prime necessarie alla produzione di auto elettriche. E cioè le batterie a ioni di litio, la cui domanda salirà del 30% nei prossimi dieci anni, e con un monopolio quasi esclusivamente cinese delle esportazioni, il problema si presenterà al pari di quanto già accaduto con il taglio alle forniture russe di gas.



Come pubblicato dall’agenzia di stampa Reuters, che ha visionato in anteprima il rapporto, si farà appello ai capi di stato per intraprendere “forti azioni di contrasto, utili a migliorare l’autosufficienza europea nel campo dei materiali“. La preoccupazione infatti sarà quella di cercare di bloccare l’avanzamento cinese, non solo nel campo delle batterie, anche per le celle a combustibile necessarie alle fonti rinnovabili, e nelle tecnologie digitali. Cercando un approvvigionamento alternativo da altri canali come ad esempio L’America Latina e l’Africa.



Allarme Ue, necessario contrastare la dipendenza dalla Cina per l’avanzamento della transizione energetica

Alla base del prossimo incontro tra leader degli stati europei a Granada ci sarà la sicurezza economica e la necessità di avere l’autosufficienza per la conclusione della transizione energetica senza dover dipendere eccessivamente dalla Cina. Al momento il rischio da evitare infatti è proprio quello che per raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050 ci sarà bisogno di acquistare materiali che provengono al 90% da Pechino. Per contrastare il monopolio la priorità sarà quendi quella di differenziare le forniture, nei settori industriali che risultano al momento essere più vulnerabili. Principalmente quello delle batterie per auto elettriche, poi quello della produzione di pannelli solari, infine il campo delle tecnologie digitali.



Le previsioni per il futuro sono quelle di un crescente aumento della domanda di dispositivi tecnologici avanzati, anche questi per gran parte prodotti in Cina, come microchip, sensori, droni e server per i dati. Una dipendenza troppo forte, potrebbe quindi ostacolare seriamente la produttività europea e penalizzare l’avanzamento della modernizzazione di apparecchiature fondamentali per gli obiettivi green dell’Unione Europea.