L’Unione Europea si appresta ad avviare la riforma del codice della dogana, un provvedimento da tempo annunciato e che dovrà risolvere alcuni problemi di importazioni di merci dai paesi terzi, che sono stati più volte evidenziati dai membri del consiglio. Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine, ha visionato il documento di bozza in anteprima e in un articolo ha anticipato quali saranno i principali campi di intervento delle nuove regole. Principalmente si sta cercando di arginare il fenomeno della grande quantità di piccoli pacchi, con valore dichiarato sotto i 150 euro, frazionati per evitare il pagamento dei dazi e dell’aggiunta dell’imposta sul valore aggiunto nei singoli stati.



Questo perchè attualmente la legge impone l’applicazione di queste tasse, solo se il pacco riporta la dichiarazione che il valore della merce contenuta all’interno supera i 150 euro. Per aggirare il controllo, i commercianti ricorrono all’acquisto con spedizioni separate in piccoli pacchi. E la cosa sta dventando un problema, perchè oltre ad intasare i centri postali e di smistamento, in questo modo si evitano anche i controlli su eventuali materiali vietati o non conformi dal punto di vista chimico. Inoltre, come fa notare anche il quotidiano, suddividere una spedizione in 10 scatole differenti per non pagare il dazio, equivale ad un maggiore danno anche per l’ambiente. Pertanto da Bruxelles si sta cercando una soluzione, e la più probabile sarà quella di imporre dazi anche ai pacchetti di piccole dimensioni e con valori più bassi dichiarati.



Riforma dogana Ue, controlli unificati su merci in arrivo

Oltre al problema dei dazi doganali, che probabilmente verrà risolto con un nuovo regolamento in base al quale verranno tassate anche le spedizioni meno voluminose,  c’è da risolvere anche la questione delle spedizioni da paesi extra Ue, soprattutto dalla Cina, di merci non conformi o pericolose. Il sistema dei controlli attualmente non è unificato e questo permette comunque ad ogni stato di applicare un proprio sistema. La proposta invece è quella di avviare una procedura unica, con scanner e sistemi elettronici avanzati che permetterà di individuare le sostanze chimiche pericolose e tossice e quelle vietate il Europa. Al fine di bloccarne il passaggio già alla dogana.



Ma non solo, la novità dovrebbe essere anche un database accessibile da tutti i paesi, attraverso il quale controllare gli ingressi contemporaneamente. Qusto permetterà a tutti di riuscire ad applicare lo stesso criterio selettivo. Il centro unificato di smistamento elettronico dovrebbe essere operativo entro il 2037, ma nel frattempo la proposta di riforma dovrà essere approvata dalla maggioranza del Consiglio dei Ministri degli Stati membri.