Spiare i pescatori: questa l’ultima trovata dall’Ue. Il Parlamento europeo ha infatti approvato una norma dettata dalla religione green con 438 voti favorevoli, 146 contrari e 40 astensioni. Come evidenziato da La Verità, la legge è in stile Grande Fratello tra telecamere accese per controllare cosa e quanto si è pescato e transponder che segnala sempre la posizione del peschereccio. In base alle disposizioni, le barche europee dovranno segnalare cosa pescato e trasmettere i dati in digitale tutti i giorni. Chi è dotato di una barchetta, deve annotare ogni giorno il giornale delle catture, compilando la dichiarazione prima di attraccare e di scaricare. Idem per la pesca ricreativa.



Ue, le nuove norme green per la pesca

Maglie strettissime, dunque, ma solo per le barche Ue. Quelle degli altri Paesi nel Mediterraneo invece avranno campo libero, dai tunisini ai marocchini, passando per algerini e turchi. “Si garantisce così ai consumatori la totale tracciabilità del pescato e si scongiura la depredazione della risorsa marina”, l’analisi di Strasburgo. La Verità ricorda che l’Italia è sesta per quantità e quarta per redditività, con primati non indifferenti, a partire dalla produzione di vongole veraci e di caviale. Tranchant Raffaele Stancanelli di Fratelli d’Italia: “L’introduzione di tecnologie invasive come le telecamere è chiaramente in contrasto con la riservatezza aziendale, la privacy e i diritti dei lavoratori. Oltre a comportare anche ulteriori costi e oneri amministrativi per i nostri pescherecci. L’eliminazione del limite minimo per la registrazione delle catture che rischia di mettere in seria difficoltà i piccoli pescatori. Inoltre, imporre ulteriori obblighi in nome di un ambientalismo ideologico, porterà conseguenze negative per tutta la filiera ittica a favore di prodotti ittici importati da Paesi che conducono attività di pesca tutt’altro che regolamentate e trasparente”.

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