Il grano ucraino è a rischio dopo la minaccia da parte della Russia di non voler prorogare l’accordo per la fornitura in Mar Nero, che scadrà il prossimo 17 luglio, a meno che, come richiesto da Mosca, non vengano concesse particolari limitazioni alle sanzioni che attualmente pesano sulle importazioni. Per questo motivo, secondo alcune fonti consultate dal quotidiano Financial Times, da Bruxelles ci sarebbe l’intenzione di proporre una particolare clausola che escluderebbe la banca russa Russian Agricultural Bank, di proprietà statale, che dovrebbe escludere l’istituto dal limite imposto sull’uso del sistema di pagamento internazionale interbancario Swift.



Non solo, questa concessione potrebbe arrivare garantendo l’apertura di un’apposita filiale che si occuperebbe esclusivamente dei pagamenti delle importazioni di cereali. In base a quanto riportato dal Financial Times questo negoziato sarebbe stato avviato con l’intervento di funzionari delle Nazioni Unite. Sottolineando il fatto che un mancato rinnovo dell’accordo per le merci  agricole che transitano sul Mar Nero, potrebbe provocare una grave crisi alimentare che si ripercuoterebbe anche in Europa.



Ue propone di togliere sanzioni a Russian Bank, Mosca rifiuta “Accordo grano in Mar Nero è a rischio”

Nonostante gli sforzi della Commissione Ue e dell’Onu, annunciati dal Financial Times che dovevano servire a tentare un accordo con Putin, e alleggerire le sanzioni alla Russian Agricultural Bank per permettere il rinnovo del negoziato per il transito dei cereali sul Mar Nero, è arrivata la risposta da Mosca. In base a quanto riportato dall’agenzia Reuters, il ministro degli Esteri  Maria Zakharova, avrebbe diffuso un comunicato ufficiale da Mosca nel quale definisce la proposta “impraticabile“.



Non basterebbe infatti l’alleggerimento delle restrizioni sull’uso del sistema di pagamento Swift, che da Bruxelles avevano deciso di voler concedere, la Russia aveva chiesto anche l’eliminazione dei limiti sulle assicurazioni delle petroliere, oltre che la ripresa delle importazioni di macchine agricole. Il tentato accordo comunque, anche se non ufficiale, era stato criticato soprattutto da alcuni paesi dell’Est che sostengono che l’allentamento delle sanzioni potrebbe favorire ancora di più il sostentamento delle operazioni di guerra. A questo punto, come sostengono gli analisti, non resterrebero molte speranze per la proroga delle spedizioni di grano.