L’Ufficio europeo dei brevetti (EPO) ha deciso che resterà in vigore il brevetto su una varietà di anguria, quella a crescita cespugliosa. Questa decisione, che può apparire irrilevante, invece potrebbe avere conseguenze di vasta portata, non solo per la coltivazione di questa frutta, ma anche per i metodi di produzione di frutta e verdura in generale. A tal proposito, è bene fare un passo indietro. Nel maggio 2021, l’azienda olandese Nunhems, divisione di sementi vegetali dell’azienda chimica tedesca BASF, ottenne un brevetto sull’anguria allevate in modo convenzionale. Stando alle specifiche del brevetto, la crescita cespugliosa delle piante è stata scoperta per caso. Quindi, il titolare del brevetto ha allevato le piante con metodi convenzionali in modo tale che i frutti non contenessero semi. Questo ha portato alla crescita speciale. Ciò ha il vantaggio di richiedere meno spazio per la coltivazione delle angurie.
La decisione sul brevetto sull’anguria ha causato una forte irritazione in ampi settori dell’agricoltura, dei frutticoltori e delle ONG. Invece, il titolare del brevetto, Nunhems, accoglie naturalmente con favore la decisione dell’EPO. «Questo dimostra che il nostro brevetto è stato concesso correttamente». Secondo la legge europea sui brevetti, quelli sulle varietà vegetali possono essere concessi solo se le caratteristiche desiderate sono state prodotte tecnicamente. «Per ottenere brevetti su piante allevate in modo convenzionale, le aziende spesso inseriscono nelle domande di brevetto formulazioni che suggeriscono l’uso di processi di ingegneria genetica», dichiara a Presse Christoph Then dell’iniziativa “No Patents on Seeds”, la cui obiezione è stata ora respinta dall’EPO.
PERCHÉ DECISIONE PUÒ AVERE FORTE IMPATTO SU AGRICOLTURA
Dopo questa decisione sull’anguria, «anche le piante scoperte nei giardini privati verrebbero ora dichiarate invenzioni». Ma nel caso in questione, «non si può parlare di invenzione». Stando a quanto riportato dal giornale austriaco Presse, negli ultimi anni sono state depositate sempre più domande di brevetto per piante coltivate in modo convenzionale. Oltre alle angurie, anche per broccoli, pomodori, mais. Di solito sono le aziende agrochimiche internazionali a richiedere questi brevetti, rendendo così la futura coltivazione molto più complessa per le aziende agricole più piccole. Un altro punto critico è che tali brevetti rendono più difficile l’accesso alle risorse biologiche.
Per questo, l’ultima decisione dell’EPO è un chiaro segnale che l’autorità europea per i brevetti necessita di un migliore controllo politico. In generale, si chiede una regolamentazione giuridica più forte a livello europeo. L’Austria è un pioniere in questo senso: in primavera, infatti, il governo federale ha approvato un emendamento alla legge sui brevetti che rafforza anche la regolamentazione della produzione animale e vegetale. Tuttavia, ciò si applica solo ai brevetti registrati in Austria. Ma altri Paesi vogliono seguire questo esempio.