In Giappone il Parlamento ha annunciato qualche mese fa la volontà di indagare su “improvvise presenze nei cieli” che potrebbero essere Ufo, ma anche velivoli utilizzati da potenze nemiche per lo spionaggio. La spiegazione più razionale, come riportato dal Corriere della Sera, è proprio quest’ultima, che rappresenta una vera e propria minaccia per la sicurezza del Paese, soprattutto nel caso in cui questi strumenti, come droni o palloni aerostatici, appartengano a Russia, Cina o Corea del Nord.



Già nel 2020 il Ministero della Difesa giapponese aveva ordinato alle Forze di Autodifesa di creare un apposito protocollo utile per la segnalazione dei cosiddetti fenomeni Uap, ovvero quelli le cui cause non possono essere facilmente individuate, dopo che erano stati registrati episodi di sorvolo non autorizzato dello spazio aereo. Un provvedimento che è stato ripetuto nei due anni successivi, fino a che quest’anno è stato richiesto un ulteriore aumento dei controlli. L’allarme è stato incrementato dopo che un pallone spia cinese è stato trovato nei cieli degli Stati Uniti a febbraio del 2023.



Giappone tra Ufo e minacce esterne: l’importanza dello spazio aereo

Le questioni relative allo spazio aereo sono cruciali per il Giappone, che è costretto a difendere il suo ampio territorio dalle minacce esterne. L’economia di gran parte del territorio, anche in virtù della composizione di 14.125 isole, infatti, si basa sul controllo delle rotte aeree e marittime. Ad essere importati non sono soltanto beni di prima necessità come il cibo, ma anche l’energia. È per questo motivo che si rende necessario puntare sulla difesa in vista di eventuali attacchi.

Non è un caso dunque che sia proprio il Governo nipponico ad avere le tecnologie più avanzate da questo punto di vista, secondo solo agli Stati Uniti, che comunque tendono loro la mano. La lista dei mezzi a disposizione è lunga e i due Paesi stanno collaborando per rafforzare ulteriormente il sistema.