Nella giornata di mercoledì, la sottocommissione sulle “Minacce e capacità emergenti” della commissione Forze Armate del Senato terrà un’audizione sugli Ufo: si tratta della seconda nell’arco di cinquant’anni. Nel corso dell’incontro verrà ascoltato Sean Kirkpatrick, direttore dell’Aaro (All-domani Anomaly Resolution Office): si tratta dell’ufficio creato lo scorso anno dal dipartimento della difesa, nato proprio per indagare sugli Uap, ossia gli oggetti indefiniti.
Come sottolinea il Giornale, democratici e repubblicani sono certi che il Governo nasconda qualcosa, in particolare modo la loro idea si è rafforzata dopo che nel 2017 il Pentagono ha pubblicato una serie di video registrati dai piloti da caccia della US Navy nei quali oggetti volanti vagavano per il cielo, senza ali e senza motori di propulsione visibili. Secondo alcuni report, salivano a 25mila metri in meno di un secondo, fuori da ogni legge della fisica. Ancora altri report parlavano di oggetti grigio scuri dalla forma cubica.
Ufo, le ipotesi della Commissione
I piloti che avevano registrato i video ai presunti Ufo, a differenza di quanto avvenuto in passato, sono stati ascoltati dal Congresso con interesse. A Kirkpatrick, la sottocommissione sulle “Minacce e capacità emergenti”, chiederà certamente quanti degli oltre 500 avvistamenti fatti dai piloti Usa abbiano caratteristiche di volo “eccezionali”, che contraddistingue gli avvistamenti spiegabili da quelli inspiegabile. Il rapporto ufficiale del 2022 afferma che metà dei 366 avvistamenti recedenti presenta caratteristiche “non eccezionali”. Quasi 200 restano però senza nessuna spiegazione.
Di recente, Kirkpatrick, insieme al fisico di Harvard Avi Loeb, ha pubblicato uno studio nel quale si teorizza che gli Uap sarebbero sonde inviate da una “nave madre” per studiare la terra. Inoltre gli esperti ipotizzano che il motivo per cui gran parte degli avvistamenti avvengano sulla superficie dell’oceano è perché utilizzerebbero acqua come combustibile. La “nave madre” potrebbe essere l’oggetto interstellare “Oumuamua” avvistato nel 2017 dagli scienziati.