Da quando il Pentagono ha di fatto confermato l’esistenza dell’Ufo, certificando un video di un avvistamento sospetto, l’argomento ha destato grande attenzione sulla stampa mondiale, e ne ha parlato recentemente anche il New York Times. L’autorevole quotidiano della Grande Mela, ha spiegato che i funzionari dell’intelligence americana hanno stilato un report da cui emerge come gli stessi “non hanno trovato prove che i fenomeni aerei testimoniati da piloti negli ultimi anni siano astronavi aliene, ma non possono ancora spiegare i movimenti insoliti che hanno sconcertato scienziati e militari”.
Secondo quanto spiega il NYT la fonte di tali affermazioni sarebbe autorevole, leggasi alti funzionari dell’amministrazione che sarebbero stati informati in anticipo sui risultati del rapporto del governo sull’argomento. Stando a quanto riferisce anche l’agenzia Agi, la maggior parte degli avvistamenti “non è riferibile da aerei militari degli Stati Uniti o ad altri apparecchi a tecnologia avanzata”. Il report ufficiale verrà pubblicato a fine mese, il prossimo 25 giugno, ma come anticipato dal quotidiano di New York il governo, allo stato attuale, non può escludere in maniera definitiva che gli avvistamenti non siano comunque legati ad astronavi extraterrestri.
UFO, REPORT USA: FORSE TECNOLOGIA IPERSONICA DI RUSSIA E CINA
La maggior parte degli oggetti non identificati, comunque, potrebbe fare riferimento a tecnologia sperimentale di potenze rivali, in particolare Russia o Cina, e proprio per questo vi sarebbero dei timori all’interno dell’intelligence circa il fatto che le due superpotenze stiano lavorando su tecnologia ipersonica.
Il rapporto sugli Ufo che verrà presentato entro una ventina di giorni da parte del Dipartimento della difesa e del direttore dell’intelligence al Senato, rientra in una delle clausole del pacchetto di aiuti all’economia da ben 2.3 miliardi di dollari che era stato approvato a fine anno 2020, precisamente lo scorso mese di dicembre. A questo punto si attende solamente la pubblicazione ufficiale del report, che comunque è stata in gran parte anticipato dal New York Times.