Una valanga di segnalazioni di Ufo è arrivata sul tavolo del governo americano. Sono 510 gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati, oltre il triplo rispetto al 2021. Lo evidenzia l’ultimo report del direttore dell’intelligence nazionale, da cui emerge anche che la maggior parte delle nuove segnalazioni non proviene da comuni cittadini, ma da piloti della Marina e dell’Aeronautica Usa. Di questi avvistamenti, però, quasi 200 sono stati definiti «irrilevanti»: si trattava in realtà di droni, uccelli, palloncini, eventi meteorologici e sacchetti di plastica in volo. Invece, per i restanti 310 Uap, cioè “unidentified anomalous phenomena“, come vengono ora definiti gli Ufo, non sono state individuate al momento spiegazioni plausibili.



Queste segnalazioni sono finite, pertanto, al centro di indagini del Pentagono, dei servizi Usa e della Nasa. Il report Ufo è stato pubblicato dopo anni di pressioni da parte del Congresso sull’esercito e l’intelligence statunitense. «Prendiamo molto seriamente le segnalazioni di incursioni nel nostro spazio che sia terra, mare o aria ed esaminiamo ognuna di esse», ha dichiarato il portavoce del dipartimento della Difesa, Pat Ryder in una nota.



REPORT UFO: ATTESO ANCHE QUELLO DELLA NASA

L’aumento delle segnalazioni è stato in parte attribuito al continuo sforzo per stigmatizzare la segnalazione di tali incidenti e concentrarsi sui potenziali rischi per la sicurezza. Mentre il direttore dell’intelligence nazionale è stato incaricato di fornire il rapporto annuale, il nuovo All-domain Anomaly Resolution Office (AARO) del Pentagono sta lavorando con altre agenzie federali per esaminare incidenti di fenomeni aerei non identificati. «Non ho visto nulla fino ad oggi che suggerisca che ci sia stata una visita aliena e un incidente alieno o qualcosa del genere», ha dichiarato Ron Moultrie, sottosegretario alla difesa per l’intelligence e la sicurezza. Ma il direttore di ARRO Sean Kirkpatrick ha assicurato che il suo ufficio sta adottando un approccio sobrio alla revisione e non esclude alcuna possibilità. «Vorrei solo dire che stiamo strutturando la nostra analisi in modo che sia molto approfondita e rigorosa. Esamineremo tutto. Come fisico, devo aderire al metodo scientifico e seguirò quei dati e la scienza ovunque vadano». Invece la Nasa la scorsa settimana ha annunciato le 16 persone che avrebbero fatto parte di un nuovo panel incaricato di studiare gli UAP. Il loro rapporto, basato su informazioni non classificate, dovrebbe essere pubblicato a metà del 2023.

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