L’incubo di Simone Uggetti è terminato dopo cinque anni. L’ex sindaco di Lodi è stato assolto in appello perché il fatto non sussiste: non turbò aste nel caso piscine, i lavori per gli impianti comunali furono regolari. Ma non solo: la Procura sbagliò a metterlo in carcere per dieci giorni a San Vittore, che vanno a sommarsi ai 25 trascorsi agli arresti domiciliari.
Intervenuto ai microfoni di Omnibus, Uggetti – esponente del Pd – ha esordito così: «E’ stato un incubo, io ho sempre agito nell’interesse della mia comunità, per il bene della mia città e c’è stato un ribaltamento della realtà. Mi è stata stravolta la vita ed è cambiata la vita della nostra comunità». Questo il monito dell’x primo cittadino di Lodi: «Ci vuole una giustizia più giusta e più serena, che cerchi la collaborazione e non strumenti di punizione».
UGGETTI, INCUBO FINITO DOPO 5 ANNI
Simone Uggetti è finito nel mirino di diversi partiti al momento dell’arresto, uno su tutti il Movimento 5 Stelle, noto per il suo giustizialismo. Tante le offese e le ironie ai danni dell’ex sindaco di Lodi, che a Omnibus ha spiegato: «M5s e Lega fece una manifestazione, Salvini è stato più furbo perché ha capito che la città era con me, ma mandò Calderoli. Foroni si dissociò. Certe cose del M5s si commentano da sole. Oggi c’è un percorso di maturazione in essere, devono fare ancora molta strada in tema di cultura giuridica. Le esperienze di governo hanno portato alcuni a capire, certo sarebbe utile tirare via l’odio e la cattiveria che c’è stata nel mio caso e in tanti altri». Uno dei primi a commentare l’assoluzione di Uggetti da casa Movimento 5 Stelle è stato Danilo Toninelli, che anche in questa occasione ha fornito dichiarazioni alquanto originali: «Prima di chiedere scusa bisogna guardare tutte le motivazioni della sentenza, ma poi non c’è da chiedere scusa a niente: andate a vedere tutte le dichiarazioni ed i fatti. Voglio leggere prima la sentenza e poi vi risponderemo: in generale, prima della sentenza penale c’è la morale, la moralità. Molto spesso la moralità, che dovrebbe essere alla base della politica, è peggio ancora».