Si dice esterrefatto il saggista Ugo Mattei, in merito alla possibilità che si possa introdurre il lockdown esclusivamente per i non vaccinati. Intervenendo in collegamento con la trasmissione di RaiNews24, Quel che resta del giorno, ha spiegato: “Voglio manifestare tutta la mia indignazione al paese soltanto che si prenda in considerazione questa ipotesi. Stiamo basandoci su dati relativi alle contaminazioni e ospedalizzazioni in terapia intensiva che sono fasulli. Siamo in una situazione che discriminare su quelle che sono delle evidenze scientifiche irrazionali… il rapporto green pass ottenuto con il vaccino rispetto a quello con ottenuto con il tampone è senza dubbio favorevole al secondo circa la possibilità di non contagiare. I tamponi sono assolutamente il solo indice sicuro della negatività, questo è pacifico. Il green pass ottenuto dal vaccino sconta invece la declinante protezione del vaccino e sappiamo che dopo un certo tempo i vaccinati possono contagiarsi”.
Secondo Ugo Mattei bisognerebbe effettuare una ‘tamponatura’ a tappeto dei cittadini: “La misura giusta e razionale sarebbe quella di chiedere a tutta la popolazione italiana la tamponatura frequente, ogni 72 ore, attraverso sistemi di tamponatura rapida gratuita così come avviene in altri paesi. Sarebbe l’unico modo democratico che non discriminerebbe la popolazione. Queste sparate degli sceriffi regionali – riferendosi alle proposte delle ultime ore di alcuni governatori – sono la conseguenza sciagurata che la costruzione dello stato di emergenza utilizzando la legge sulla protezione civili ha dato a questi, poteri d’attuatori, poteri straordinari di intervento che dovrebbero essere solo dati in caso di calamità naturale”.
UGO MATTEI: “CONSIDERIAMO I CITTADINI ITALIANI NON COME DEI PAZIENTI”
E ancora: “Bisogna considerare la cittadinanza come cittadini e non pazienti, e devono avere la possibilità di poter scegliere. E’ fondamentale la corretta informazione. Sulle terapie intensive è passata la divulgata che sarebbero occupate al 90/95% da non vaccinati, in realtà non è così: i dati ci dicono che fra il 64 e il 74 per cento di coloro che sono in terapia intensiva nell’ultimo mese sono vaccinati da due dosi, quindi non è vero che chi si vaccina rischia di stare male”.
Poi Ugo Mattei ha concluso: “Io non ho detto che il vaccino non serve, ma che dal punto di vista della politica pubblica non c’è ragione per discriminare no vax dai pro vax, in quanto i vaccinati fanno una scelta che riguarda solo se stessi. L’impatto aggregato di queste due scelte sulle terapie intensive non è significativo, in quanto sono coperte dai vaccinati al 70 per cento”.