Per Ugo Russo, il quindicenne ucciso con tre colpi di pistola da una carabiniere al di fuori dell’orario di servizio mentre il giovane tentava di sottrargli un orologio Rolex, non è stato possibile celebrare i funerali, in seguito alle nuove disposizioni della Conferenza Episcopale Italiana, veicolate nel Napoletano dal cardinal Sepe. Famiglia e amici del giovane, tuttavia, non si sono rassegnati a questa misura e, alle 7 della mattinata odierna, sono partiti dall’abitazione del ragazzo trasportando il fereto per alcune centinaia di metri. Un piccolo corteo, al quale hanno preso parte i genitori, e caratterizzato dallo striscione “Verità e giustizia per Ugo”, magliette riportanti il suo volto e palloncini bianchi. Tuttavia, come riferito da “Il Messaggero”, quando il corteo era ormai prossimo a imboccare la centrale via Roma, è stato bloccato da un cordone di poliziotti; inevitabile qualche momento di tensione con i parenti, ma poi ha prevalso la razionalità, nonostante il momento di grave e profondo dolore. La bara bianca di Ugo è stata riposta all’interno del carro funebre e il corteo è stato interrotto. La salma di Ugo Russo ha pertanto ricevuto una benedizione presso la cappella del locale cimitero, prima di essere inumata. Per quanto concerne l’esame autoptico, eseguito venerdì, si attendono gli esiti per ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio.



 

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