Ugo Tognazzi è scomparso poco più di 32 anni fa nel sonno a causa di un’emorragia cerebrale. Gli ultimi anni della sua vita furono però segnati da un’altra malattia: la depressione, una condizione che indebolì le sue difese. La malattia dell’attore è stata più volte raccontata da suo figlio Ricky e dal suo grande amico Alberto Sordi, scomparso nel 2003 ( 13 anni dopo il suo collega). Sordi in merito alla malattia di Ugo Tognazzi disse, come riportato da IoDonna: “Io, lui, Gassman e Manfredi venimmo premiati insieme al Festival di Taormina, ma durante il viaggio di ritorno in aereo mi colpì il fatto che avesse un po’ la testa tra le nuvole e che si bloccasse a metà, tra la depressione e la malinconia”. (Agg. Adriana Lavecchia)



Ugo Tognazzi: la morte nel 1990 per emorragia cerebrale

Il 23 marzo 2022 ricorrono i 100 anni della nascita di Ugo Tognazzi, nato a Cremona nel 1922. Il grande attore è morto il 27 ottobre 1990 a soli 68 anni. Era stato colto da malore qualche giorno prima ed era stato ricoverato nella casa di cura Villa Nomentana. Un’emorragia cerebrale gli è stata fatale. Tognazzi ha lasciato quattro figli: Ricky (figlio della ballerina britannica Pat O’Hara), Thomas (figlio dell’attrice norvegese Margarete Robsham) Gian Marco e Maria Sole (figli dell’attrice Franca Bettoja, sposata nel 1972 e rimasta al fianco dell’attore fino alla fine). “Io avevo 26 anni quando è morto. Era depresso alla fine, sembrava più vecchio della sua età. Pensavo che sarebbe vissuto molto più a lungo. A un certo punto, ebbi paura di venire a sapere che Ugo fosse morto attraverso un giornale. Un giorno Ricky mi ha chiamato per dirmi di prendere il primo aereo perché papà era grave. Il viaggio durò 10 ore, quando sono arrivato era troppo tardi”, ha raccontato il figlio Thomas qualche anno fa ad Avvenire.



Gli ultimi anni di Ugo Tognazzi: la depressione

Gli ultimi anni di vita di Ugo Tognazzi, però, furono tristi, segnati dalla depressione. “Gli venne la depressione, temeva di morire, non aveva voglia di far nulla, pensava di aver sbagliato tutto, non aveva manco fame. Per uno come lui, energico, iperattivo, che al mattino presto leggeva i giornali e le sceneggiature e dava le indicazioni sui carciofi da cogliere… Pensò che il cinema gli avesse voltato le spalle. Ma era fisiologico, dai ’60 ai ’90 c’erano solo lui, Mastroianni, Gassman, Manfredi, Sordi”, ha raccontato il figlio Ricky al Corriere della Sera. Anche Alberto Sordi, scomparso nel 2003, aveva parlato della depressione dell’amico e collega: “Poco tempo prima che morisse, credo che fossimo nell’estate del 1990, io, lui, Gassman e Manfredi venimmo premiati insieme al Festival di Taormina, ma durante il viaggio di ritorno in aereo mi colpì il fatto che avesse un po’ la testa tra le nuvole e che si bloccasse a metà, tra la depressione e la malinconia: conoscendolo da tempo la cosa mi sembrò molto strana e mi dispiacque molto”, riporta IoDonna.

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