Ugo Tognazzi è diventato amico di Vittorio Gassman fin dagli anni sessanta, grazie al film La marcia su Roma di Dino Risi. Due attori diversi e in grado di regalare al cinema tratti diversi della loro personalità: Gassman era la costruzione fatta persona, anche quando sembrava naturale. Tognazzi invece ha sempre avuto dalla sua parte la semplicità, l’ironia. “Per Tognazzi, Gassman rappresentava quello che lui non era“, ha detto tempo fa Risi a La Repubblica, “un intellettuale, uno del grande teatro, stimato dalla critica”. Una visione che lo accomunava anche all’amico, che ha vissuto una carriera opposta e parallela allo stesso tempo. Gassman ammirava l’autenticità di Tognazzi, quel suo modo di stare in platea. “Hanno avuto un rapporto vicino all’amicizia”, ha detto ancora il regista, “ma allora la rivalità si sentiva, si manifestava in una forma di gelosia su di me. Se ero troppo amichevole e confidenziale con uno, l’altro si risentiva, magari si chiudeva in uno sdegnato mutismo”.



Questo testa a testa fra i due attori veniva sottolineato anche sul set e lo dimostra un piccolo aneddoto raccontato dal regista. Un giorno Tognazzi è arrivato in ritardo sul set cinematografico e Risi ha preferito non dirgli nulla. Gassman lì per lì non ha detto nulla, ma nei giorni successivi è diventato sempre più intrattabile. “Convinto che io preferissi Ugo a lui“, ha detto il regista, “la rivalità in certe occasioni era anche creativa. Per esempio, in I mostri, mi pare, erano i due spaventosi poliziotti che arrestavano il mostro assassino, presunto autore di efferati delitti, un poveraccio dalla faccia smarrita. Prima di girare, Gassman volle sapere che caratterizzazione avrebbe fatto Tognazzi. Lo strabico, gli dissi. E allora lui si presentò addirittura senza un dente davanti per fregarlo in mostruosità”.



Ugo Tognazzi, ecco dove ha lavorato con Vittorio Gassman

Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman hanno avuto modo di lavorare insieme in diverse occasioni, grazie alla conoscenza in comune del regista Dino Risi. Nel tempo quella rivalità vissuta dal punto di vista lavorativo si è trasformata in amicizia, anche se l’ammirazione da entrambi le parti non è mai mancata. Negli ultimi anni di vita, Tognazzi poi era diventato depresso. Come l’amico, anche se per motivi diversi. “Un Natale, invitammo nella casa di Velletri Vittorio Gassman”, ha raccontato Maria Sole Tognazzi tempo fa a Il Corriere della Sera, “depresso anche lui. Mamma e sua moglie Diletta pensavano che la compagnia reciproca li avrebbe risollevati. Vittorio arriva i due si chiudono nella camera di papà. Un’ora, due… Non uscivano più. Finalmente escono e noi ‘Allora, che vi siete detti tutto questo tempo?’. E loro ‘Niente, abbiamo pianto’.  0Piangevano per la fine del grande cinema e della loro gioventù”.



Oggi, sabato 27 giugno 2020, il documentario Sono Gassman! Vittorio re della commedia verrà trasmesso nella seconda serata di Rai 1. Sarà d’obbligo anche parlare di Tognazzi e di come i due artisti fossero molto simili anche nella vita privata. “Vittorio Gassman ha avuto decine di donne”, ha detto Paolo Villaggio a Panorama diversi anni fa, “Ugo Tognazzi pure. Ma mi sembra che la qualità del loro saper dare affetto non sia mai migliorata, nonostante l’esercizio. I risultati della bulimia amorosa sono molto scadenti”. Tutto questo senza nulla togliere all’amicizia che ha legato i tre in tanti anni.