Sono attualmente 4.200 le famiglie ucraine di rifugiati di guerra in emergenza abitativa. Secondo un’inchiesta pubblicata dal quotidiano britannico “The Independent“, la crisi di povertà dei profughi provenienti dall’Ucraina ed accolti dalla Gran Bretagna sta colpendo sempre più nuclei familiari, che si trovando in gravi condizioni economiche e devono affrontare il problema della casa. Infatti gli affitti sono sempre più di difficile accesso e migliaia di persone rischiano di rimanere in strada e sarebbero destinate a diventare dei senzatetto senza una soluzione urgente che il governo britannico è ora chiamato a dover trovare.
I numeri sono saliti del 30% in più solo nei mesi che vanno dallo scorso novembre a gennaio, nonostante i sussidi mensili offerti per sostenere le spese familiari, trovare un alloggio o un lavoro per diventare indipendenti sembra essere impossibile. Secondo la testimonianza di Anna, rifugiata con una laurea in medicina, è molto difficile accedere al mercato degli affitti. Questo perchè serve un deposito bancario ai proprietari, che non considerano sufficienti le garanzie offerte. Molti altri invece non accettano rifugiati negli appartamenti perchè il regolamento non prevede di affittare a chi vive di soli sostegni e benefit economici temporari offerti dal governo.
UK: profughi costretti a scegliere tra essere senzatetto o tornare in Ucraina
Dai recenti dati sulla crisi di povertà ed abitativa, per gli esuli ucraini, si è reso necessario un appello di numerosi politici, che scrivendo una lettera aperta al governo chiedono di attuare nuove misure per implementare il sistema di accoglienza per tutti. Uno dei problemi infatti è che gli aiuti, anche per trovare un appartamento, sono rivolti soprattutto alle persone che scappano dalla guerra in condizioni di fragilità con disturbi di salute. Questo penalizza chi arriva tramite sponsor in Gran Bretagna e cerca di trovare l’indipendenza economica e un lavoro.
Per questo la richiesta delle associazioni è soprattutto quella di offrire garanzie agli sponsor che si propongono, ed anche benefit economici alle famiglie che si renderanno disponibili ad una accoglienza. Per scongiurare il rischio che migliaia di persone presto potrebbero rimanere in strada e vivere come senzatetto ai margini della società. Anche gli hotel nei quali erano inizialmente stati sistemati i rifugiati, stanno terminando i contratti, e in mancanza di nuovi accordi, il pericolo è che queste persone restino solo con l’opzione di scelta di ritornare nel proprio paese di origine nonostante il conflitto non sia ancora concluso.