In UK procedono spedite le indagini per ricostruire tutti i nomi e i volti dei rivoltosi che hanno preso parte alle violente sommosse che sono scoppiate all’inizio di agosto: un paio di giorni fa – riferisce il Sun – è stato arrestato un bambini di 11 anni che avrebbe partecipato ai disordini nella piccola cittadina di Middlesbrough; assicurando alla giustizia – dopo i necessari ed ovvi accertamenti da parte degli inquirenti e dei tribunali – quello che è a tutti gli effetti il più giovane rivoltoso mai arrestato nel Regno Unito.



Per ovvie ragioni non sono stati rilasciati dettagli sull’identità del bambino di 11 anni arrestato, ma si sa per certo che assieme a lui sono finiti in manette anche altre 13 persone di “età compresa – riferisce un portavoce della polizia di Cleveland citato sempre dal Sun – tra gli 11 e i 43 anni”; mentre nel frattempo è anche certo che continuano le indagini per risalire alle altre centinaia di persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle rivolte.



Una missione che era stata preannunciata già alcuni giorni fa dal primo ministro UK Keir Starmer che commentando proprio quanto accaduto ad inizio mese aveva sottolineato che “la criminalità ha delle conseguenze”, promettendo che i responsabili dei reati “spregevoli” che hanno approfittato del “lutto delle famiglie” per mettere a ferro e fuoco il Regno Unito sarebbero stati tutti arrestati e assicurati dietro alle sbarre delle carceri inglesi.

L’arresto del bambino di 11 anni e le feroci violenze scoppiate ad inizio mese in UK: cosa è successo

Insomma, l’arresto del bambino di 11 anni ha fatto sicuramente scalpore, ma nel frattempo va ricordato che le violenze scoppiate ad inizio mese sono state descritte dallo stesso Starmer come le peggiori scoppiate dal 2011 a questa parte: la miccia che aveva fatto esplodere le rivolte era stata l’accoltellamento a Southport – alle porte di Liverpool – di 13 persone (tra adulti e bambini, con ben 3 vittime) per mano di un 17enne inizialmente descritto dai media UK come “di fede islamica”.



L’estrema destra era scesa in tutte le principali pizze e strade inglesi per manifestare contro l’immigrazione, ma dai classici cori e cortei si era presto passati alla violenza vera e propria: decine gli agenti di polizia che erano rimasti feriti – alcuni anche in modo grave -, così come numerose moschee e hotel riservati ai richiedenti asilo erano stati presi d’assalto e parzialmente distrutti; il tutto per diversi giorni e con migliaia e migliaia di sterline di danni in tutta la nazione.