I migliori giovani ricercatori oncologici stanno lasciando il Regno Unito in una fuga di cervelli alimentata dal continuo fallimento nel raggiungere un accordo per l’ingresso del Paese in Horizon Europe, il programma con finanziamenti da 85 miliardi di sterline a sostegno della ricerca scientifica che succede a Orizzonte 2020 e ai precedenti piani per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Il ritardo, come riportato dal Guardian, è di due anni e mezzo e gli esperti britannici non intendono più sopportare questa mancanza da parte del Governo.
“Il problema in questione ha danneggiato la reputazione del Regno Unito e ha reso più difficile attrarre e trattenere i ricercatori più brillanti”, ha affermato una fonte. L’accordo doveva essere inserito nella documentazione della Brexit, ma tra il Governo e l’Unione europea non è stata trovata l’intesa. È in questo modo che il malcontento degli scienziati è sempre più aumentato. Cancer Research UK (CRUK) ha intervistato 84 specialisti sul tema e ha scoperto che il 75% degli intervistati era favorevole alla partecipazione a Horizon Europe, rispetto a solo l’11% che voleva che il Paese procedesse da solo con un piano di ricerca nazionale, chiamato Pioneer.
Uk, è fuga all’estero di ricercatori oncologici: il nodo di Horizon Europe
Il problema del Regno Unito non è rappresentato esclusivamente dalla fuga all’estero dei ricercatori oncologici, ma anche dal mancato arrivo di giovani scienziati di spicco. Secondo il sondaggio CRUK, il mancato accordo con l’Europa ha dissuaso i migliori dal venire nel Paese, con il 76% degli intervistati che afferma che ciò ha causato difficoltà sia nel reclutare che nel trattenere il personale. Solo il 16% ha affermato che i rapporti post Brexit non hanno influito su questo.
“Abbiamo un disperato bisogno di Horizon Europe. La situazione attuale danneggia ogni giorno la scienza britannica. Stiamo perdendo regolarmente i migliori docenti junior che decidono di trasferirsi nei paesi dell’Ue in modo da poter diventare Consiglieri europei della ricerca”, questo l’appello del professor Julian Downward, capo del laboratorio di biologia oncologica presso il Francis Crick Institute di Londra.