La Gran Bretagna estromette Huawei dal 5G, invece l’Italia resta in attesa di capire cosa fare. La decisione del premier Boris Johnson è arrivata in seguito alla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino a Hong Kong, ma non è l’unica ragione dell’allontanamento tra Regno Unito e Cina. Si parla infatti anche di motivi di sicurezza. Non a caso anche il capo dell’agenzia di sicurezza informatica francese Anssi ha annunciato una stretta su Huawei. «Ciò che posso dire è che non ci sarà un bando totale», eppure «per quanto riguarda gli operatori che non utilizzano ancora Huawei, li stiamo invitando a non sceglierla». E infatti, come riportato da Formiche.net, anche Parigi sta provando a sostenere il mercato interno alternativo ai fornitori cinesi. La vicenda pone un tema su cui dovrebbe riflettere anche l’Italia, secondo quanto riportato da Enrico Borghi del Pd e membro del Copasir. «Già nello scorso dicembre, nella relazione al Parlamento sui rischi cibernetici, il Copasir ha richiesto al governo di valutare con grande attenzione l’esclusione delle aziende cinesi nella realizzazione delle reti 5G in Italia».
UK ESCLUDE HUAWEI DA 5G “ITALIA FACCIA LO STESSO”
Se il Regno Unito ha deciso di estromettere Huawei dal 5G e la Francia ci sta pensando, la Grecia invece ha già deciso nei mesi scorsi di puntare su Ericsson, escludendo il ricorso alla tecnologia di origine e produzione cinese per la realizzazione del 5G nel territorio ellenico. Per Enrico Borghi sono «fondate le preoccupazioni circa l’ingresso delle aziende cinesi nelle attività di installazione, configurazione e mantenimento delle infrastrutture delle reti 5G». Peraltro, visto che si parla di Recovery Fund in queste settimane, si sta valutando di usare parte delle risorse per sviluppare una tecnologia europea per le reti 5G per assicurare sicurezza e qualità alle infrastrutture. Da questo punto di vista, c’è convergenza con il centrodestra. «Se decisioni simili le hanno assunte Regno Unito e Grecia, tanto più è doveroso farlo per l’Italia», ha dichiarato Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, a Formiche.net. Stesso discorso per la Lega: «Bene ha fatto il Regno Unito a fermare il 5G made in China del loro colosso Huawei alla luce del nuovo scenario geopolitico e dopo il chiaro rischio sulla sicurezza informatica e non solo», ha dichiarato il deputato Paolo Grimoldi, componente della commissione Esteri della Camera e presidente della delegazione italiana all’Osce.