Uk, il governo Starmer ha annunciato di voler tagliare il sussidio per il pagamento delle bollette del riscaldamento invernale. Una cifra compresa tra 200 e 300 sterline, destinata ai cittadini di età superiore ai 66 anni con reddito basso. Questa misura, inserita in una lunga serie di restrizioni economiche finalizzate alla riduzione della spesa pubblica per coprire il buco finanziario lasciato dalla precedente amministrazione, come denunciato dal ministro del tesoro Rachel Reeves, eliminerà il pagamento per tutti coloro che non percepiscono già altri benefici per la povertà o crediti pensionistici.



Un rapporto pubblicato nel 2017, proprio dal partito Laburista quando era all’opposizione, aveva già analizzato le conseguenze di questa disposizione che era nei piani del governo conservatore, avvertendo che lo stop al bonus avrebbe comportato il decesso di quasi 4000 persone, soprattutto tra gli anziani più poveri e le loro famiglie, che non avrebbero superato il rigido clima invernale senza poter riscaldare le proprie case adeguatamente.



Uk, governo taglia sussidio riscaldamenti per anziani, rapporto dei laburisti nel 2017 avvertiva: “4000 pensionati rischiano di morire di freddo”

La decisione di tagliare il sussidio per i riscaldamenti in Uk, prevista dal governo Starmer per tagliare la spesa pubblica sta facendo discutere la politica. Soprattutto dopo che è riemersa una ricerca del 2017 che i Laburisti avevano fatto per criticare la stessa proposta avanzata dai Conservatori. Nel rapporto si evidenziavano i rischi di lasciare 4000 famiglie al freddo, con il pericolo di causare decessi specialmente di persone fragili, anziane, malate e senza redditi. Veniva poi definito il provvedimento come: “Il più grande attacco ai pensionati dell’ultima generazione“.



La baronessa Altmann, ex ministro delle pensioni, ha dichiarato in una intervista a Times Radio che: “Il primo ministro si sta concentrando solo sulle persone benestanti penalizzando i più bisognosi che non percepiscono redditi“. Ha invitato poi il governo a tornare indietro su questa decisione, accusando il ministro dell’economia di voler ignorare i dati sull’elevato numero di persone che vivono sotto la soglia della povertà. Anche la parlamentare Rachael Maskell ha criticato la misura laburista, evidenziando che il taglio potrebbe rappresentare non un beneficio per le casse statali ma piuttosto una maggiore spesa per l’assistenza sanitaria.