Se il Regno Unito non modifica la sua politica migratoria, è probabile che il livello di migrazione in Uk resti al di sopra dei livelli pre-Brexit per il resto del decennio. A mettere in allarme il governo britannico sono i modelli elaborati dagli esperti dell’Università di Oxford. La migrazione netta, cioè il numero dei migranti che arrivano nel Regno Unito meno quelle che escono, non dovrebbe scendere entro la fine del decennio al di sotto di 250mila-300mila all’anno, numero mai registrato prima dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. L’aumento della migrazione potrebbe essere maggiore se la domanda di lavoratori stranieri resterà al ritmo attuale. Secondo la ricerca, i visti di lavoro rappresentano da soli il 48% dell’immigrazione netta e gli studenti il 22%.



Stando a quanto riportato dal Telegraph, le proiezioni confermano che i conservatori Uk dovranno affrontare le prossime elezioni senza aver mantenuto la promessa di ridurre il “numero complessivo” di immigrati netti, che nel 2019 era di 226mila unità. Anzi, è probabile che si intensifichino le pressioni sul primo ministro Rishi Sunak affinché onori tale impegno prima delle elezioni generali del prossimo autunno. Il ministro dell’Immigrazione Robert Jenrick ha dichiarato alla conferenza dei conservatori di questo mese che è necessaria una riduzione «sostanziale e sostenuta» dell’immigrazione, in modo che i ruoli a bassa e media qualifica occupati da stranieri siano occupati da britannici.



IMMIGRAZIONE UK, STUDIO MOSTRA IL FALLIMENTO DI SUNAK

A prescindere dagli eventuali cambiamenti nella politica migratoria Uk, si prevede che nel Regno Unito l’immigrazione netta diminuirà, perché meno persone arriveranno dall’Ucraina e da Hong Kong, mentre più studenti stranieri tornano a casa al termine degli studi. Ma i ricercatori affermano che un aumento dell’immigrazione dai Paesi non appartenenti all’Ue impedirebbe un calo significativo del numero complessivo. «Uno dei risultati più sorprendenti è che, se le tendenze attuali continueranno, i visti di lavoro sembrano destinati a diventare il fattore più importante per la formazione della migrazione netta complessiva. La migrazione legata al lavoro è stata guidata soprattutto dalla sanità e dall’assistenza. I futuri modelli migratori saranno quindi particolarmente sensibili agli sviluppi di questo settore», ha dichiarato Madeleine Sumption, direttore dell’Osservatorio sulle migrazioni.



L’analisi ha suggerito che l’aumento della migrazione extracomunitaria legata all’occupazione comporterebbe un incremento netto annuo di 78mila unità, mentre gli studenti stranieri sarebbero responsabili di un aumento netto annuo di 43mila unità, ipotizzando che quasi uno su cinque (18%) rimanga nel Regno Unito dopo aver ottenuto un visto. Il rapporto aggiunge che la migrazione netta aumenterebbe di altre 23mila unità all’anno se il livello di richieste di asilo del 2022 (76.000) continuasse a essere concesso.