Sono giornate cruciali in Gran Bretagna per quanto riguarda il nuovo disegno di legge sull’immigrazione illegale, periodo che sta creando non pochi grattacapi al premier Rishi Sunak. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, all’interno del parlamento si potrebbe verificare una vera e propria ribellione dei backbencher, ovvero, quei membri del parlamento o quei legislatori che non occupano alcun ufficio governativo e non sono un portavoce di primo piano dell’opposizione, ma che sono semplicemente dei membri della “classe”.



Stando a quanto emerso, i consulenti legali del governo potrebbero opporsi ai piani che consentirebbero al Ministero dell’interno di ignorare le ingiunzioni della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. A riguardo il procuratore generale Victoria Prentis ha espresso preoccupazione per le misure stesse, in quanto violerebbero il diritto internazionale. Sulle stesse ha tra l’altro esternato le proprie riserve anche il noto avvocato Sir James Eadie KC, che fornisce consulenza al governo su questioni legali. 60 backbencher conservatori, sottolinea ancora il Daily Mail, stanno facendo delle pressioni per un’azione ancora più dura, e minacciano di votare contro lo stesso disegno di legge a meno che Sunak non accetti le loro modifiche.



SUNAK, LINEA DURA MIGRANTI NON PIACE AI BACKBENCHER: “VOGLIAMO CHE IL GOVERNO CI ASCOLTI”

“Vogliamo che il governo dica che ci ha ascoltato – spiega una fonte degli stessi “ribelli” – si deve fare un discorso importante dicendo quello che vogliamo sentire, altrimenti la domanda che si pone è perché il governo ha deciso di svendersi sull’immigrazione. Gli elettori vogliono che tutto questo venga affrontato ora e con ogni mezzo necessario”.

I backbencher hanno presentato quattro emendamenti al disegno di legge sull’immigrazione, includendo una legislazione che consenta ai ministri di ignorare gli ordini dell’articolo 39, e altri interventi della corte di Strasburgo, impedendo ai migranti di essere deportati in Ruanda o in un altro paese sicuro. Inoltre, viene contestato anche l’impedimento ai giudici dei tribunali britannici di concedere revisioni giudiziarie che ritarderebbero l’allontanamento di cittadini stranieri. Nella giornata di domani gli emendamenti in questione dovrebbero essere presi in considerazione dal parlamento.