Il Regno Unito sta pensando di mandare i suoi militari in Ucraina per addestrare le truppe di Kiev, impegnate nella guerra contro la Russia. O almeno è ciò che aveva fatto intendere nelle scorse ore, prima della smentita del Premier Rishi Sunak. Ad annunciarlo, in una intervista al Telegraph, era stato il Ministro della Difesa britannico Grant Shapps, il quale aveva affermato anche di avere già parlato di questa possibilità con il presidente ucraino Volodymir Zelenski nel corso dell’incontro dello scorso 27 settembre.



“Ho discusso ieri” con il capo di stato maggiore Patrick Sanders e altri alti funzionari della Difesa “della possibilità di portare l’addestramento più vicino, se non proprio direttamente in Ucraina. In particolare nella parte occidentale del Paese. La Bae (azienda britannica nel settore della difesa, ndr) sta spostando la produzione in Ucraina: sono ansioso di vedere altre aziende britanniche fare la loro parte facendo la stessa cosa”, queste le sue dichiarazioni. Una decisione di questo genere sarebbe stata inedita per i Paesi della NATO, che non hanno mai valutato questa ipotesi, optando per campi vicini come quelli della Polonia, per preservare la sicurezza delle proprie forze armate ed evitare un’escalation.



Uk, Shapps: “Valutiamo di inviare nostri militari in Ucraina per addestramento”. Ma arriva la smentita di Sunak

L’annuncio del Ministro della Difesa britannico Grant Shapps, tuttavia, è stato presto velatamente smentito dal Premier Rishi Sunak, il quale come riportato dal Daily Mail ha precisato che lo scenario preannunciato dall’esponente del suo Governo non riguarda in alcun modo “quello che sta succedendo o che potrà succedere in breve termine”. È stato escluso perentoriamente insomma il “qui e ora”. Da parte sua ha chiarito che c’è stato un fraintendimento nelle dichiarazioni, ma è evidente che nel dietro le quinte ci sia stata una strigliata.



Il dietrofront, tra l’altro, è arrivato dopo che la Russia aveva prontamente replicato all’annuncio. “Un comportamento di questo genere trasformerebbe gli addestratori britannici in un obiettivo legittimo per le nostre forze armate. Sarebbero spietatamente distrutti”, aveva scritto su Telegram Dmitri Medvedev, politico alleato di Vladimir Putin. Uno scenario inevitabile, ma che evidentemente era inizialmente sfuggito al Ministro inglese.