Il Servizio sanitario nazionale (Nhs) in Uk ha imposto lo stop della somministrazione di terapie ormonali ai baby trans come trattamenti di routine nei nuovi centri regionali che si occupavano di minori con disforia di genere. Il documento che aggiorna le linee guide, come riportato da La Verità, sottolinea che “al di fuori di un contesto di ricerca, i farmaci che sopprimono la pubertà non devono regolarmente essere utilizzati da bambini e adolescenti”.



Le norme in merito al percorso di transizione impongono infatti che la maggior parte dei trattamenti offerti nel momento in cui i minori manifestano una disforia di genere siano psicologici piuttosto che medici. Questo perché in molti casi il comportamento o i sentimenti in questione scompaiono quando i bambini raggiungono la pubertà. In precedenza soltanto alcuni giovani con segni evidenti e che soddisfavano criteri rigorosi potevano essere indirizzati verso un endocrinologo per valutare la possibilità di assumere bloccanti ormonali. Gli effetti collaterali di questi ultimi tuttavia non sono ancora stati resi noti.



Uk, stop a terapie ormonali a baby trans: il parere degli esperti

Gli esperti britannici hanno accolto positivamente lo stop della somministrazione di terapie ormonali ai baby trans come trattamenti di routine imposto dal Servizio sanitario nazionale (Nhs) in Uk. “Le pratiche svolte finora nelle cliniche non erano sicure. L’attuale modello di servizio non è né affidabile né sostenibile a lungo termine”, ha affermato la pediatra Hilary Class, autrice di una inchiesta indipendente sul Gender identity development service (Gids), ovvero il centro delle transizioni per minori più grosso del Paese.



Adesso l’istituto sta per chiudere. È stato annunciato che con i nuovi aggiornamenti delle norme apriranno il prossimo autunno due cliniche in cui l’ormone per la sospensione della pubertà potrà essere somministrato solo nel contesto di un protocollo di ricerca. “Svilupperemo uno studio sull’impatto dei bloccanti nei bambini e nei giovani con disforia di genere ad esordio precoce, che mira ad essere operativo nel 2024”, ha fatto sapere un portavoce del Nhs.