In UK l’Home Office (ovvero l’Ufficio dell’Interno, pari del nostro ministero che riporta lo stesso nome) ha deciso di vietare i test antidroga svolti in sede di un festiva o di un concerto importante nel corso di questa estate. Un decisione che avrebbe riscontrato diversi dissensi, tutti raccolti in una lettera aperta che tra i tanti firmatari riporta anche Fatboy Slim, noto DJ il cui nome all’anagrafe è Norman Cook.
I test antidroga, precedentemente, in UK erano svolti in modo indipendente all’ingresso di ogni festival e concerto di grandi dimensioni, non tanto per arrestare i possessori, ma per verificare che la sostanza sia “sicura”, con analisi di laboratorio approfondite. Con la nuova legge, invece, i test potranno essere svolti solamente dopo aver ottenuto una specifica licenza speciale. Il problema, concretamente, è che le licenze per svolgere i test antidroga ai festival, rilasciate dal governo dell’UK, richiedono parecchio tempo, oltre a prevedere tutta una serie di clausole che li renderebbero quasi inutili, se non al fine di arrestare per detenzione o spaccio.
Le critiche alla decisione dell’UK di vietare i test antidroga ai festival
Insomma, non si tratta di un vero proprio divieto ad effettuare i test antidroga nei festival, ma comunque il governo Uk avrebbe inasprito il regolamento, rendendolo più complicato da applicare. La motivazione addotta è quella che il precedente regolamento non rispettava le altre leggi inglesi sulla droga, seppur di fatto le sostanze individuate ed analizzate siano trasportate dalla polizia prima di venire eliminate.
Con una lettera promossa dal deputato Uk laburista Sam Tarry, firmata da altri 31 parlamentari ed esponenti della società, si chiede a Suella Braverman di riconsiderare la legge per permettere, almeno quest’anno, di effettuare i test antidroga nei festival. “I test in loco salvano vite umane”, sottolinea la lettera, “aiutando i consumatori di droga a fare scelte più informate e riducono significativamente il rischio di overdose”. Si lamenta il fatto che le nuovi certificati necessari per i test antidroga nei festival in U, richiedano “più di tre mesi” per essere approvate, “con costi significativi” costringendo anche ad effettuare le analisi “all’interno di edifici permanenti“, spesso lontani dai siti dei concerti. Secondo Fatboy Slim, tra i firmatari, vietarli “elimina una rete di sicurezza” e rappresenta una scelta “miope e pericolosa“.