STOP RESTRIZIONI COVID IN REGNO UNITO

Stop a tutte le restrizioni anti-Covid in Regno Unito: l’annuncio è stato dato questa mattina alla Camera dei Comuni, durante il Question Time sullo “scandalo Partygate”, dallo stesso Premier Boris Johnson.

Il provvedimento avrà valore già dal 27 gennaio (giovedì prossimo), formalizzando l’abolizione del “mini Green Pass”, dello smart working per le aziende e anche dell’obbligo di mascherine all’aperto: erano tutte misure inserite nel “piano B” varato dal Governo inglese in dicembre contro l’esplosione di contagi da variante Omicron. Johnson ha citato in Parlamento il calo di contagi e ricoveri di queste ultime settimane – anche grazie al record di dosi booster somministrate in Uk – e rivendica come pienamente scientifica la decisione di rimuovere gran parte delle restrizioni al momento presenti in Inghilterra.



COVID UK, LA MOSSA DI JOHNSON IN CERCA DI CONSENSO?

Secondo le opposizioni, la mossa di Johnson andrebbe più spiegata come un tentativo di “accattivarsi” la ‘pancia’ del gruppo Tory dopo l’imbarazzo per gli ultimi scandali tra feste e balli a Downing Street durante i precedenti lockdown. «La certificazione Covid obbligatoria finirà e il governo non chiederà più alle persone di lavorare da casa in Inghilterra da giovedì della prossima settimana», è stata la risposta secca di BoJo, «le prove scientifiche sono lì per tutte», ha poi concluso rispondendo direttamente alle forti proteste dei Laburisti che poco prima con il leader Keir Starmer avevano avanzato, «I Labour non vogliono vedere restrizioni in atto più a lungo del necessario. Può il Primo Ministro condividere le prove dietro la sua decisione e che non sta solo proteggendo il suo lavoro?». Nell’intervista rilasciata oggi a “Il Fatto Quotidiano” il professor Robert Dingwall, già membro della Commissione governativa inglese per le vaccinazioni e le immunizzazioni (Jcvi) e tra i maggiori esperti di sociologia medica e politiche sanitarie, aveva spiegato la “ratio” dei provvedimenti che il Governo Johnson è in procinto di prendere nella lotta al Covid. «Il piano è quello di rimuovere tutte le restrizioni, compresi i pass vaccinali, salvo due eccezioni. Potrebbe comunque rimanere il tampone negativo per alcuni casi particolari, così come l’uso delle mascherine: una raccomandazione, non obbligo. Inoltre, è in corso un dibattito sull’obbligo vaccinale imposto agli operatori sanitari», spiega lo scienziato, ribadendo come il Covid-19 d’ora in poi si appresta a divenire per gravità paragonabile all’influenza. Non dissimile dalle opinioni di diversi colleghi italiani, anche membri del Cts, il prof. Dingwall conclude «in pochissimi avranno bisogno di cure ospedaliere, a meno che non siano soggetti a rischio. I Paesi europei probabilmente si muoveranno a velocità diverse, a seconda del livello di paura e di ansia delle popolazioni, dei rischi considerati tollerabili e dell’impatto economico. I Paesi ad alta vocazione turistica penso si muoveranno più rapidamente. Potrei viaggiare in Italia, per esempio, ma sceglierei di farlo se le mie vacanze fossero condizionate dalle attuali restrizioni?».



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