Il Regno Unito (Uk) sta valutando di dare il via alla somministrazione del vaccino contro il Covid-19 sui 12-15enni, sebbene il Jcvi, ovvero il Cts britannico, abbia manifestato un parere secondo cui il rapporto benefici-rischi non è soddisfacente. Gli esperti hanno consigliato di procedere con la campagna di vaccinazione soltanto nei confronti degli adolescenti – circa 200 mila – che sono vulnerabili poiché affetti da patologie pregresse.



Il Governo di Boris Johnson, in base alle ultime notizie riportate dal Corriere della Sera, non sembrerebbe intenzionato a seguire le indicazioni del Comitato tecnico scientifico indipendente che lo assiste sul tema della campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Se, da un lato, i vantaggi che gli appartenenti alla fascia di età tra i 12 e i 15 anni traggono dalle somministrazioni sono «poco significativi», dall’altro lato lo studio considera esclusivamente i benefici «medici». I direttori sanitari delle quattro nazioni appartenenti al Regno Unito – Inghilterra, Galles, Scozia e Nord Irlanda – dovranno tuttavia tenere a mente anche i benefici «sociali», tra cui in primis la possibilità di riprendere la scuola in sicurezza.



Uk verso ok a vaccino su 12-15enni contro il parere del Cts, ma è corsa contro il tempo

“Ringrazio la commissione per le considerazioni degli esperti. Ho scritto ai direttori sanitari per chiedere loro di considerare l’immunizzazione dei ragazzi tra i 12 e i 15 anni in un’ottica più ampia, come consigliato dalla stessa commissione”. Lo ha detto il ministro della Sanità dell’Uk, Sajid Javid, nel commentare il parere del Jcvi, il Cts inglese, secondo cui il vaccino sarebbe sconsigliato sui 12-15enni sani.

La questione, dunque, è ancora sul tavolo. Il Governo di Boris Johnson sembrerebbe intenzionato ad allinearsi con gli altri Paesi dando il “via libera” alle vaccinazioni per gli adolescenti, ma ormai è una corsa contro il tempo. La riapertura delle scuole, come sottolineato dal segretario generale dell’Associazione delle scuole e i collegi Geoff Barton, è imminente ed il consistente rischio è quello di dovere interrompere nuovamente le lezioni in presenza a causa di una nuova ondata di Covid-19.