Secondo un recente allarme lanciato da Coldiretti, la produzione di ulivi italiani sembra essere pesantemente minacciata da una pandemia da Xylella. Si tratta, concretamente, di un batterio veicolati dagli insetti, il cui effetto è quello di rendere improduttive le piante, portandole alla morte. Attualmente il batterio starebbe dilagando, soprattutto, in Puglia, per quanto riguarda l’Italia, ma anche in Grecia, Marocco e Tunisia, tra i più importanti produttori di olio extravergine. Attualmente, gli ulivi contagiati con Xylella sarebbero almeno 21 milioni, pari ad oltre 8mila chilometri quadrati di terreni che, di fatto, sono infruttiferi.
Coldiretti: “40% degli ulivi contagiati”
Insomma, a livelli percentuali, i 21 milioni di ulivi contagiati con Xylella, spiega Coldiretti, sono pari a circa il 40% di quelli presenti in Puglia. A livello lavorativo, invece, sarebbero a rischio almeno 5mila posti di lavoro, in un trend che se venisse fermato rischierebbe di esplodere e peggiorare, portando ad un contagio diffuso in tutta la regione. Solamente a Lecco, spiega ancora l’associazione, 3 olive su 4 (il 75%) sono andate perse, mentre a Taranto e Brindisi il calo produttivo è stato del 15% e del 20/25%.
Ad incidere sulla produzione degli ulivi italiani, oltre a Xylella, sarebbero anche i cambiamenti climatici che sommati avrebbero portato ad un calo di oltre 120 milioni di chili di olio nella stagione 2022/23 (dai 329 milioni di kg dello scorso anno, ai 208 di questo). Complessivamente, avvisa ancora Coldiretti citando uno studio pubblicato sulla rivista americana Pnas, se l’espansione del batterio non venisse fermata, si rischia un danno economico pari a circa 5,2 miliardi di euro. Ad accentuare la possibile drammaticità di questa situazione, c’è il fatto che la Puglia è il primo produttore italiano di ulivi e di olio extravergine, eccellenza del Made in Italy in tutto il mondo. Ad oggi, conclude Coldiretti, non vi è stato nessun intervento rilevante, nonostante siano stati stanziati 300 milioni di euro per espianti e reimpianti delle piante infette e morte.