Dall’Ultima Cena alla Lavanda dei Piedi, dal tradimento di Giuda all’annuncio della Resurrezione fatto da Gesù davanti agli apostoli quasi increduli: il Giovedì Santo per la tradizione cattolica è uno dei più intensi, triste ma anche carico di speranza per quanto potrà arrivare dopo la Passione in Croce che attende il Figlio dell’Uomo. Nell’omelia di ieri dalla Messa di Casa Santa Marta, Papa Francesco ha voluto soffermarsi sulla figura cardine dell’Ultima Cena: quel Giuda che davanti all’amore di Gesù, decide il tradimento. Una pessima persona? Calmi con il giudizio, ci ricorda il Papa: «Com’è stata la vita di Giuda, noi non lo sappiamo. Un ragazzo normale, forse, e anche con inquietudini, perché il Signore lo ha chiamato ad essere discepolo. Lui mai è riuscito ad esserlo: non aveva bocca di discepolo e cuore di discepolo come abbiamo letto nella prima Lettura. Era debole nel discepolato, ma Gesù lo amava».



È sul tema dei soldi che Giuda cade e viene vinto dalla tentazione demoniaca: «il cuore di Giuda, inquieto, tormentato dalla cupidigia e tormentato dall’amore a Gesù – un amore che non è riuscito a farsi amore – tormentato con questa nebbia, torna dai sacerdoti chiedendo perdono, chiedendo salvezza». E così che ognuno di noi ha dentro di sé quella piccola parte che “rischia” di tradire, sempre: come uscirne? Abbandonarsi all’amore che il Signore manda su di noi, è l’unico modo ed è anche quello più libero. (agg. di Niccolò Magnani)

Giovedì Santo, la memoria dell’Ultima Cena

Il giovedì Santo, che quest’anno cade nel giorno del 9 aprile, è anche denominato in latino Feria Quinta in Cena Domini. Questo perché, è proprio in questa occasione, che si consuma la cosiddetta Ultima Cena ossia il momento del distacco tra Gesù Cristo e gli Apostoli. Fa parte del Triduo Pasquale, il momento centrale dell’anno liturgico. Dopo l’ultima cena, che è anche il momento in cui viene istituito il sacramento dell’Eucarestia e del Ministero Ordinato, Gesù andrà nell’orto degli Ulivi per aspettare che si compia quanto previsto dal Signore per purificare la specie umana dai tanti peccati commessi attraverso il sacrificio dello stesso Gesù. Durante l’Ultima Cena Gesù fa riferimento diretto al tradimento che poi Giuda avrebbe consumato in cambio del pagamento dei famosi 30 denari che gli vennero dati dai sacerdoti del Tempio. Il tutto accade mentre Gesù si trova nell’Orto degli Ulivi insieme ad alcuni suoi apostoli che nel frattempo si erano addormentati, quando all’improvviso fa la sua comparsa Giuda con tanto di soldati al seguito. Giuda andrà ad indicare Gesù ai soldati dandogli il cosiddetto bacio del tradimento. Gesù verrà arrestato e quindi portato al Tempo dove i gran sacerdoti lo andranno ad interrogare per scoprire maggiori informazioni sulle sue prediche e sul suo proclamarsi figlio di Dio. Una sorta di messa in scena in quanto Gesù era stato già praticamente condannato a morte. Inoltre, prima dell’Ultima Cena, Gesù simbolicamente procede con la lavanda dei piedi andando a rimarcare il concetto che lui sia venuto sulla Terra non per essere servito, ma per servire.

Gli altri Beati del giorno

Nel giorno del 9 aprile del 2020 oltre a cadere la ricorrenza del Giovedì Santo con l’Ultima Cena, nel calendario cristiano c’è il ricordo ed i festeggiamenti per santi e beati che si sono fatti apprezzare nel corso della loro vita terrena. In particolare si ricordano San Massimo che è stato vescovo di Alessandria, San Demetrio, San Liborio, Sant’Acacio, Santa Casilda, San Gaucherio, il beato Tommaso da Tolentino, il beato Antonio Pavoni e la beata Celestina Faron.