ATTIVISTI, ORA IL DDL ECO-AMBIENTALISTI DIVENTA LEGGE

Tre eco-ambientalisti di Ultima Generazione sono stati condannati a sei mesi per violenza privata e interruzione di pubblico servizio. I tre, come racconta Libero, sono usciti dal Tribunale di Bologna col sorriso, perché il giudice ha concesso loro le attenuanti avendo agito “per particolari motivi di ordine morale e sociale”. Altri nove sono stati solo denunciati. A dover scontare sei mesi, con pena sospesa e non menzione, sono Ettore, Mila e Silvia: i tre attivisti sono stati condannati per violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Il giudice Simona Siena ha assolto gli ambientalisti dalle accuse di danneggiamento, manifestazione non autorizzata e inottemperanza al figlio di via. Sono state concesse inoltre sia le attenuanti generiche che quelle per aver agito per particolari motivi di ordine morale e sociale. “Diciamo che da un certo punto di vista siamo già soddisfatti, perché rispetto all’inizio la situazione è sicuramente cambiata, c’è già stato un parziale riconoscimento delle ragioni degli imputati, non ultima la concessione dell’attenuante di aver agito per particolari motivi di ordine morale e sociale” ha spiegato uno dei legali.



Ultima Generazione esulta per la condanna a soli sei mesi per violenza privata e interruzione di pubblico servizio per i tre attivisti. “Oggi hanno condannato noi tre ma domani saremo in cento o in mille a rifare la stessa azione” ha spiegato Silvia, una dei condannati. Mida, come spiega Libero, ha sottolineato che “la giudice lo ha riconosciuto come atto di alto valore morale, e quindi è una vittoria questa, al di là della condanna, perché un’istituzione ha riconosciuto il motivo per cui agiamo così”. Intanto a Roma il disegno di legge di conversione del decreto contro le eco-proteste è stato approvato in via definitiva alla Camera. Il testo prevede l’inaspimento delle sanzioni nei confronti di chi provoca danni al patrimonio italiano, con multe fino a 60mila euro per chiunque “distrugga, disperda, deteriori, renda in tutto i in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici”. I proventi saranno destinati al Ministero della Cultura per il ripristino dei beni danneggiati. Nel caso in cui tali azioni avvengano durante manifestazioni pubbliche, gli ambientalisti rischiano anche il carcere fino a cinque anni.



ULTIMA GENERAZIONE, CONDANNATI 3 ATTIVISTI A BOLOGNA: BLOCCARONO LA STRADA PER UN’ORA

Tre attivisti di Ultima Generazione sono stati condannati nelle scorse ore per i reati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Come si legge su RaiNews sono state concesse le attenuanti generiche e la non menzione. Il riferimento è ai tre attivisti che lo scorso 2 novembre furono protagonisti di un blocco stradale di circa un’ora, sedendosi sulla carreggiata della tangenziale nord di Bologna tra lo svincolo 8 e il 7 bis, causando non pochi disagi agli automobilisti. In quell’occasione due di loro si incollarono le mani all’asfalto con del cemento a presa rapida, e tre erano stati portati in questura e processati per direttissima, (Silvia, Ettore e Mida), mentre per altri due è stato disposto il divieto di dimora a Bologna, infine per una terza solo l’obbligo di firma.



Il gruppo di Ultima Generazione è stato assolto dalle imputazioni di danneggiamento, manifestazione non autorizzata e violazione del foglio di via. La pena, sospesa, è stata di sei mesi, nonostante l’accusa chiedesse un anno, e l’avvocato difensore dei tre imputati si è detto moderatamente soddisfatto, annunciando di essere pronto a ricorrere in appello per i reati riconosciuti.

ULTIMA GENERAZIONE, CONDANNATI 3 ATTIVISTI A BOLOGNA: “DICIAMO E FACCIAMO COSE SCOMODE”

“Io credo che ci hanno condannato perché diciamo e facciamo cose scomode. – ha raccontato Silvia, fumettista 29enne fra i tre condannati – chiedo alle persone che mi ascoltano di non avere paura a fare cose scomode e ad essere in conflitto. Se pensate che tutto questo sia ingiusto, entrate con noi in questo conflitto che è sano e motore di cambiamento”.

Come si legge su BolognaToday, l’avvocato ha fatto sapere che: “All’ultima udienza del 7 dicembre, il giudice ha accettato la proposta di rito abbreviato richiesta dalla difesa insieme a materiale probatorio. Sono state sentite le dichiarazioni spontanee di Ettore, Mida e Silvia. Le misure cautelari sono state poi revocate il 24 dicembre”. L’avvocato Elia De Caro, uno dei due che ha assistito il gruppo, ha spiegato che nel chiedere le “attenuanti generiche ha sottolineato che l’azione è stata posta per un motivo nobile”.