Il movimento Ultima Generazione in Germania è accusato di essere “un’organizzazione criminale”. Solo a Berlino, tra gennaio 2022 e febbraio 2023, come riportato da Le Monde, sono stati aperti 2.525 procedimenti legali nei confronti dei suoi esponenti. Le abitazioni di sette attivisti di età compresa tra i 22 e i 38 anni, nelle scorse ore, sono state perquisite. Le accuse nei loro confronti sono pesanti.



Le autorità tedesche sospettano infatti che le persone in questione, come riportato in una nota dell’ufficio del pubblico ministero di Monaco, abbiano “fatto pubblicità su Internet” e “organizzato raccolte fondi” per un totale di 1,4 milioni di euro con l’intenzione di “commettere atti criminali”. Due di loro, in particolare, sono accusati di aver tentato, nel febbraio 2022, di sabotare l’oleodotto che collega l’italiana Trieste a Ingolstadt, in Baviera. In totale, il movimento vanta 1.200 “simpatizzanti attivi” nel Paese. Di questi, molti hanno ricevuto delle multe e qualcuno è stato anche destinatario di condanne a pochi mesi di carcere.



“Ultima Generazione è un’organizzazione criminale”, l’ipotesi della Polizia tedesca

Il movimento Ultima Generazione, fondato nel 2021 e ora considerato “un’organizzazione criminale” dalla Polizia in Germania, sta generando non poche polemiche in tutto il mondo. Gli attivisti hanno attirato su di sé l’attenzione con scioperi della fame, lancio di oggetti sui dipinti nei musei, intrusioni negli aeroporti che hanno portato all’interruzione del traffico aereo, nonché di eventi sportivi o culturali. Il tutto per lanciare l’allarme sull’emergenza climatica. La politica, in tal senso, ha finora fatto fatica a schierarsi. A farlo sembrerebbero ora le forze dell’ordine e la magistratura.



I sostenitori, tuttavia, non sembrano essere intenzionati a mollare. “Non dobbiamo arrenderci. Il Governo ci sta conducendo con gli occhi chiusi verso un inferno climatico e sta premendo il pedale dell’acceleratore”, ha affermato nelle scorse ore il portavoce Aimée van Baalen, prima di invitare i suoi seguaci alle “marce di protesta” che verranno organizzate in diverse grandi città tedesche il 31 maggio e nelle settimane successive.