LA PROCURA DI PADOVA INDAGA ATTIVISTI ULTIMA GENERAZIONE: “È ASSOCIAZIONE A DELINQUERE”
Per la prima volta da quando sono cominciate le proteste sul fronte ambientale, si ipotizza un reato associativo nei confronti degli attivisti di “Ultima Generazione”, il movimento “green” che si è fatto notare negli ultimi anni per azioni eclatanti di protesta in tutto il mondo: blocchi stradali, incatenamenti, imbrattamenti di edifici e monumenti storici come Piazza del Duomo di Milano, la fontana della Barcaccia a Roma e Palazzo Vecchio a Firenze. Ebbene, ora rischiano grosso dopo che la Procura di Padova ha ufficialmente indagato per associazione per delinquere i membri locali di Ultima Generazione: si tratta di attivisti intervenuti tra il Veneto e la Lombardia fin dal 2020, con inchiesta coordinata da Procura di Padova e Digos.
Secondo quanto riporta l’Agenzia ANSA, l’indagine avrebbe scoperto anche un attacco pronto a scattare contro la sede regionale della Lega in Veneto: è stato fermato preventivamente grazie ai «pedinamenti effettuati dalla Digos ai danni degli attivisti, poi bloccati prima di poter passare all’azione dai carabinieri». A far scattare le indagini su Ultima Generazione i primi manifesti apparsi sulle vetrine dei negozi di Padova nel 2020 a cura del collettivo ambientalista “Extinction Rebellion” in cui già si lanciavano accuse pesanti contro «i grandi affari distruttivi delle catene globali dell’abbigliamento». Nel fascicolo di accuse contro gli attivisti locali di UA, tale da considerarli addirittura una “associazione a delinquere”, si leggono atti come «blocchi alla circolazione stradale, il deturpamento o l’imbrattamento di immobili pubblici o privati con vernici, quando non di beni culturali».
LA PROTESTA DI ULTIMA GENERAZIONE: “REPRESSIONE, TRATTATI COME MAFIOSI”
Secondo la Digos di Padova che ha ora concluso le indagini, Ultima Generazione organizzava e organizza manifestazioni di disobbedienza civile come «blitz organizzati», discussi e vagliati «da una gerarchia interna» e con questa motivazione è riuscita a chiedere «l’aggravante dell’associazione a delinquere». Commentando la notizia delle indagini a carico di Ultima Generazione, il vicepremier Matteo Salvini ha rilevato contro gli eco vandali, «Giusto così. Chi vandalizza opere e blocca strade commette reati e va perseguito con durezza».
Non ci stanno invece gli attivisti di Ultima Generazione che rispondono con durissima nota contro magistrati e politica: «Continua la repressione. Cinque comuni cittadini che hanno messo in atto delle giuste proteste per un’emergenza che non si può più negare, sono stati denunciati per ‘associazione a delinquere’. Dei cittadini nonviolenti trattati come se fossero dei mafiosi», si legge su pagina Facebook del movimento ambientalista. «Sono state coinvolte anche persone – conclude il post dell’organizzazione – che non avevano partecipato direttamente all’azione. Una di loro è stata nominata ‘capo’ in maniera arbitraria. Questa è la legge del Far West, non la legge di uno stato democratico. Che vi piacciano o no le nostre azioni, c’è da indignarsi. Sono provvedimenti fuori da ogni schema, non hanno alcun senso se non quello di intimidire. Ma noi timidi non possiamo più esserlo». Ultima Generazione si dà appuntamento per una nuova protesta il 22 aprile a Roma per la festa ‘La fine del mondo’, in piazzale Ostiense. Ricordiamo che in questi giorni di polemiche sulle iniziative choc di Ultima Generazione hanno visto il via libera di un bando presso il Comune di Milano per il restauro della statua di Garibaldi in Piazza Duomo, imbrattata con vernice gialla il 9 marzo 2023: la cosiddetta “vernice lavabile” si è dimostrata tutt’altro che tale e ora il ripristino del monumento storico potrebbe costare fino a 200mila euro di fondi pubblici dei contribuenti.