Due morti a causa del maltempo in provincia di Brescia, precisamente a Urago d’Oglio. Due pescatori di origini rumene, due fratelli di 42 e 48 anni, sono stati sorpresi in riva al fiume dalle violenti piogge che si sono abbattute nella giornata di ieri in quasi tutta la Lombardia. Per provare a trovare riparo si sono rifugiati sotto un albero: è stata la loro fine. L’arbusto è stato infatti sradicato da terra da una folata di vento, e i due sono stati gettati in acqua dove sono poi morti affogati. Assieme a loro vi era anche un amico, che è rimasto illeso, e che ha chiamato i soccorsi, ma quando sul posto sono giunti gli uomini del 118 e dei vigili del fuoco, i due fratelli erano già morti. Sotto shock invece l’amico, che è stato ricoverato e che ha avuto bisogno di cure. Maltempo che ha creato numerosi disagi nella giornata di ieri in quasi tutto il nord. A Milano, ad esempio, non è stata resa possibile l’esibizione dei paracadutisti durante l’adunata degli alpini, e sull’aeroporto di Malpensa si è abbattuta una violenta grandinata che ha creato un manto bianco che sembrava quasi neve. Tornando all’episodio di Brescia, tanta paura fra i residenti della zona, dove il forte vento è sembrato a molti “una tromba d’aria”, come raccontato da alcuni testimoni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie, morto ex ministro Gianni De Michelis

Ultime notizie: è morto Gianni De Michelis, uno dei volti più noti dei parlamentari della Prima Repubblica. De Michelis aveva 78 anni, da tempo non partecipava più ad eventi pubblici a causa di una malattia. La sua figura è legata indissolubilmente alla firma apposta nel 1992 sul trattato di Maastricht, trattato con la quale si gettarono le fondamenta per l’Europa attuale. Alla famiglia sono arrivate immediatamente le tante attestazioni di cordoglio dei parlamentari italiani, uno dei primi a giungere a rendere omaggio alla salma è stato l’attuale parlamentare di Forza Italia Renato Brunetta, cresciuto sotto l’ala di De Michelis.



Ultime notizie, nuovi scontri nel governo

La questione Siri ha lasciato degli importanti strascichi nel governo giallo verde, con gli esponenti maggiori di Lega e Movimento Cinque Stelle che continuano a punzecchiarsi tramite i giornali. Oggi è stato Di Maio ad aprire le danze, il politico campano a margine di un convegno ha stigmatizzato il comportamento del Ministro dell’Interno sul decreto sicurezza bis emesso ieri. Per Di Maio è forte la delusione per non aver letto nulla sui rimpatri ma di aver letto solo norme per cercare di limitare gli arrivi. A stretto giro di posta risponde il leader del Carroccio che afferma che i tempi in cui gli arrivi erano all’ordine del giorno sono terminati per sempre. Il leghista continua dicendo di aver sentito Berlusconi e chiedendosi, non senza ironia, se Di Maio non si inquieta anche per una telefonata…di cortesia.



Ultime notizie, riaperto il caso di Emanuele Scieri

Il procuratore capo di Pisa Alessandro Crini ha riaperto il caso del paracadutista Emanuele Scieri, un 26enne siciliano trovato morto il 16 Agosto 1999. L’ipotesi di reato che ha portato alla riesumazione della salma è stato di omicidio volontario. Il sospetto è che Scieri sia stato sottoposto ad un episodio di bullismo, episodio che ha portato il militare alla morte. Nel registro degli indagati sono finiti tre ex militari, Alessandro Panella, Andrea Antico e Luigi Zabara. La riesumazione della salma avverrà nella prossima settimana, i periti sperano che con le nuove immagine diagnostiche si possa formulare un ipotesi sulle cause della morte. La morte di Scieri aveva portato all’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare, commissione che fu chiusa nel 2017 con un nulla di fatto.

Ultime notizie, illegale la schedatura della Monsanto

Confermate oggi le indiscrezioni della stampa relativamente all’apertura di un’inchiesta su quella che è passata alla storia come la schedatura della Monsanto, una nota multinazionale che si interessa, tra le svariate cose, della produzione di pesticidi. I giudici francesi vogliono vederci chiaro sul perché la dirigenza del gruppo diede ordine a un’azienda di comunicazione e lobbying, la Fleishman Hillard, di compilare un report con il quale si evidenziavano le posizioni di centinaia di giornalisti, scienziati e politici sull’utilizzo del pesticida glifosato. L’ipotesi di reato che ha portato i giudici transalpini all’apertura dell’inchiesta è quella relativa alla manipolazione dei dati personali. La dirigenza del gruppo Bayer, proprietario di Monsanto, ha dichiarato di non aver nulla a commentare, ma ha sottolineato che per l’azienda i regolamenti sulla riservatezza dei dati sono di vitale importanza.