Problemi in Norvegia per quanto riguarda l’app nazionale per il tracciamento dei contati, app di tracking utile a contenere l’epidemia di coronavirus. Come riferisce SkyTg24.it, l’organismo nazionale per la protezione dei dati, Datatilsyn, ha giudicato la stessa applicazione troppo invasiva, quindi violante il diritto alla privacy dei cittadini che la utilizzano. L’app in questione si chiama Smittestopp, che tradotto significa Stop al contagio, ed è stata lanciata durante lo scorso mese di aprile. Così come l’app Immuni, che da oggi prende il via in tutta Italia, l’obiettivo è quello di raccogliere i dati di modo da permettere alle autorità un miglior tracciamento dei contagi, e informare nel caso in cui venisse segnalato una persona infetta. La direttrice di salute pubblica, Camilla Stoltenberg, ha commentato: “Non siamo d’accordo con la valutazione di Datatilsyn, ma ci vediamo costretti a cancellare tutti i dati e interrompere il nostro lavoro a seguito dell’avvertimento”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie coronavirus Cina: rimossi alti funzionari

Nuovi focolai di coronavirus in Cina che stanno facendo preoccupare e non poco i vertici governativi. Pechino teme infatti una seconda ondata di covid dopo aver contenuto la prima ondata, e negli ultimi giorni sono stati segnalati 79 nuovi casi di contagi in un mercato all’ingrosso proprio della capitale. Ad ufficializzare la notizia è stata la vice primo ministro cinese Sun Chunlan, a capo delle operazioni anti-epidemia del governo cinese. Per bloccare il contagio sono stati messi in lockdown undici quartieri nella zona del mercato, e altri dieci nel distretto nord-occidentale di Haidian. Nel contempo sono stati eseguiti più di 75mila test dell’acido nucleico, per l’esattezza 76.499, su persone che recentemente sono state in contatto con il mercato di Xinfadi, e sono stati evidenziati 59 nuovi casi di covid-19. Il governo ha deciso di aprire un’indagine a seguito di questa nuova esplosione di casi, e alcuni funzionari locali sono stati rimossi, leggasi Zhou Yuqing, vice direttore del distretto di Fengtai, Wang Hua, segretario del partito del villaggio di Huaxiang, e Zhang Yuelin, general manager del mercato all’ingrosso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie coronavirus Cina: nuovo lockdown

La Cina è tornata in lockdown. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 57 nuovi casi di Coronavirus, la cifra più alta da maggio. Si teme una seconda ondata epidemica più violenta nel paese. Il Ministero della Salute cinese ha annunciato 36 nuovi casi positivi a Pechino, dove è emerso un nuovo focolaio di infezione portato dall’esterno. Il governo cinese per contrastare la diffusione del virus ha fatto chiudere tutte le attività commerciali ritenute non essenziali, gli istituti scolastici , gli asili , i cinema , i ristoranti e bar. Inibite tutte le attività sportive di contatto fino a nuovo ordine. Anche il direttore del Dipartimento di Propaganda della municipalità della capitale Xu Hejian ha fatto chiudere tutti i mercati ed aumentato le strategie di prevenzione e controllo con tamponi per circa 25 mila persone.



Ultime notizie, Coronavirus nei paesi latinoamericani

Dall’inizio della pandemia le autorità sanitarie hanno registrato oltre 1 milione e 600 mila contagi (+44.550 nelle ultime 24 ore) e 77.960 morti (+ 2300). È quanto è emerso da uno studio statistico realizzato sulla base dei dati di 33 Paesi latinoamericani. Secondo in classifica il Brasile con oltre 850 mila infetti (+21 in 24 ore) e 42.720 morti (+ 892). Al primo posto gli Stati Uniti. Seguono il Perù (220.749) e il Cile (167.335). Per il Ministero della Sanità la pandemia da coronavirus è fuori controllo. Per contrastare la diffusione del virus il governo ha reintrodotto il lockdown. Bloccati ogni tipo di trasferimento esterno ed interno, se non in caso di necessità. Inasprite le norme di contenimento e misure di sicurezza per le attività ritenute essenziali.

Ultime notizie, manifestazioni per la morte di Brooks

Sono continuate per tutto il giorno le manifestazioni per la morte di Brooks e l’uso eccessivo della forza da parte degli agenti di polizia. In segno di protesta alcuni dissidenti hanno bruciato nelle prime ore del mattino il ristorante della catena Wendy’s di Atlanta. Secondo i vigili del fuoco fuori dal locale c’erano più di un migliaio di persone inferocite, pronte a danneggiare altri locali. Più di 36 persone sono state arrestate, secondo quanto riportato dal portavoce della polizia alla Cnn. Le forze dell’ordine per sedare la rivolta hanno usato lacrimogeni ed isolato la strada che porta al ristorante incendiato. Secondo le prime ricostruzioni da parte degli investigatori, Brooks, stava dormendo sulla propria auto nel parcheggio del ristorante della catena Wendy’s di Atlanta. Durante un ordinario controllo da parte della polizia l’uomo era risultato positivo al test alcolico. Subito era nata una violenta discussione tra le forze dell’ordine e l’afroamericano. Brooks avrebbe reagito con forza. Per sottrarsi all’arresto, il giovane uomo sarebbe scappato a piedi. A nulla è servito l’uso del taser. Durante la fuga l’uomo è stato raggiunto da diversi proiettili di pistola. La notizia è stata riportata da L’Atlanta Journal Costituzione.