Sono decisamente un’apertura all’obbligo vaccinale le dichiarazioni rilasciate quest’oggi da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Intervenendo in conferenza stampa, alla luce della nuova variante Omicron e dei contagi che sono tornati a salire in maniera preoccupante nelle ultime settimane in Europa, ha spiegato: “Fino a due o tre anni fa non lo avrei mai pensato ma è tempo di discutere sull’obbligo vaccinale”. La von der Leyen ha parlato anche del vaccino ai più piccoli, quelli di età 5-11 anni, sottolineando che: “Le dosi del vaccino Pfizer per i bambini saranno pronte dal 13 dicembre”. In quanto ad Omicron, la nuova variante proveniente dal Sud Africa, ha aggiunto: “Ringrazio il Sudafrica per la velocità con cui ci ha avvertiti su Omicron. Ci ha dato l’opportunità di agire velocemente. Ogni giorno conta in questa situazione. L’Oms considera Omicron ad alto rischio, non conosciamo tutto di Omicron, ma sappiamo abbastanza da essere preoccupati. È una corsa contro il tempo” (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie covid: dall’Alto Adige in giallo alla paura Omicron

Come previsto dalla prossima settimana aumenteranno le regioni colorate di giallo in Italia. Dopo il Friuli Venezia Giulia ad aggiungersi al gruppo (per il momento mini), vi sarà anche il Trentino Alto Adige. Nella giornata di ieri, infatti, l’assessore alla sanità Thomas Widmann, ha fatto sapere che la regione verrà appunto “declassificata” con il ritorno di alcune limitazioni che comunque non andranno ad inficiare più di tanto la vita sia sociale quanto commerciale della zona. Widmann ha spiegato che tutti i parametri spingono ormai verso questa direzione, e che la provincia autonoma di Bolzano aveva comunque già deciso negli scorsi giorni, nonostante il “bianco”, alcune misure preventive come la mascherina all’aperto, le Ffp2 sui mezzi pubblici, di conseguenza “per gli altoatesini cambierà poco”.



Ultime notizie scuola: torna il vecchio protocollo, anzi no

Alla luce dei contagi in forte aumento nell’ultimo mese e della variante Omicron proveniente dal Sud Africa, di cui ancora non si conosce virulenza e ‘aggressività’, il ministero della salute, d’accordo con le Regioni, avrebbe deciso di “bloccare” l’attuale protocollo anti covid delle scuole, ritornando a quello precedente, in vigore nelle prime settimane del nuovo anno scolastico 2021-2022. In poche parole, se fino a poche ore fa doveva finire in isolamento in caso di positivo al covid, sarebbe finito solo lo studente contagiato e la cerchia più ristretta di compagni, da ora in avanti basterà un solo caso di positività per far andare la classe intera in didattica a distanza, la tanto temuta Dad. La circolare sarebbe stata già sottoscritta dal direttore della prevenzione del ministero della salute, Gianni Rezza ma nella serata di ieri il governo ha di fatto smentito tale ipotesi.



Ultime notizie, in Gran Bretagna terza dose dopo soli 3 mesi

La Gran Bretagna anticipa tutti per quanto riguarda la terza dose di vaccino anti covid, portandola e non più tre mesi dal precedente completamento del ciclo vaccinale. Ad annunciarlo nelle scorse ore è stato il Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (JCVI), che ha specificato come la decisione sia giunta a seguito della diffusione della variante Omicron, la mutazione del ceppo originario scoperta in Sud Africa negli scorsi giorni, e di cui ancora non si conoscono gli effetti. “Ricevere una dose di richiamo – sono le parole del numero uno del JCVI, il professor Wi Shen Lim – aiuterà ad aumentare il nostro livello di protezione contro la variante Omicron. Questo è un modo importante – ha aggiunto – di ridurre l’impatto di questa variante sulla nostra vita, soprattutto nei prossimi mesi”.

Ultime notizie, il bollettino di ieri del coronavirus

Nel bollettino di ieri del coronavirus i nuovi casi registrati sono stati 12.764, mentre i decessi sono stati 89. Il grande numero di tamponi effettuati, 719,972, ha portato ad un calo del tasso di positività all’ 1,8%. Aumenti per i ricoveri sia in intensiva che nei reparti ordinari. Aumentano rispetto alle 24 ore precedenti anche le guarigioni che sono state 8.041.

Ultime notizie, esplode una cisterna nella raffineria ENI di Livorno

A Stagno, periferia di Livorno, ieri pomeriggio è esplosa una cisterna all’interno della raffineria ENI. Fortunatamente l’esplosione non ha causato né morti né feriti, ma la protezione civile ha comunicato ai residenti delle zone vicine di tenere le finestre chiuse. Dopo l’esplosione dalla raffineria si è infatti alzata una colonna di fumo nero che è stata vista anche da lontano. Molte le chiamate che sono arrivate alla caserma dei vigili del fuoco da parte di cittadini che hanno notato la colonna di fumo. L’esplosione è avvenuta in un settore della raffineria dove si stanno svolgendo delle operazioni di manutenzione programmata. Le fiamme causate dall’esplosione sono state spende dai vigili del fuoco.

Ultime notizie, settimo Pallone d’Oro per Leo Messi

Il calciatore argentino Leo Messi, ex star del Barcellona e da questo campionato nelle file dei francesi del PSG, ha vinto l’edizione 2021 del Premio “Pallone d’oro” assegnato da France Football. Per lui si è trattato del settimo successo in carriera, e con questo ha portato a 2 il distacco dal suo rivale Cristiano Ronaldo, fermo a 5 successi. Per la vittoria di Messi è stato importante il successo di questa estate nella Copa America, una vittoria che mancava da 28 anni per l’Argentina. Dopo Messi si sono piazzati al secondo posto Lewandowski ed al terzo Jorginho.

Ultime notizie, rintracciato il secondo tifoso che palpeggiò la giornalista

Anche il secondo tifoso che oltraggiò Greta Beccaglia è stato identificato e denunciato. Si tratta di un 48enne fiorentino che abita a Reggello. La polizia ha continuato le indagini dopo che la giornalista aveva dichiarato di essere stata oggetto di oltraggio da parte di due uomini. Al primo è arrivato un Daspo della durata di 3 anni dalla procura di Firenze, mentre al 48enne ne è stato comminato uno per 2 anni.

Ultime notizie, anche il M5S aderisce al finanziamento dei partiti

Il Movimento 5 Stelle fino a questo momento non aveva aderito al finanziamento pubblico dei partiti con il metodo del 2per mille sulle dichiarazioni dei redditi. Ora questo che era considerato un vero e proprio “tabù” è caduto dopo la votazione on line degli iscritti che hanno detto si al finanziamento con il 72%.