Caso Cospito, le ultime notizie: nuovo intervento in tv della Premier Meloni
Nell’intervista tv a “Diritto e rovescio”, la Premier Giorgia Meloni torna sul caso di Alfredo Cospito e sull’eventuale revoca del regime di carcere duro 41bis: rispondendo a chi ritiene che il leader degli anarchici insurrezionalisti sia come una sorta di “martire” contro cui lo Stato si accanisce, la Presidente del Consiglio rileva come «Alfredo Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame e venne graziato. E’ uscito ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando esattamente di una vittima».
Al netto di ciò, la decisione sulla revoca o meno del 41bis a Cospito «non spetta al presidente del Consiglio, ma in ogni caso, come abbiamo sempre detto che lo Stato non tratta con la mafia, lo Stato non tratta neanche con il terrorismo». Se infatti si stabilisse il principio che chiunque al 41bis fa lo sciopero della fame per essere poi tolto da tale regime, «noi domani quanti mafiosi avremmo che fanno lo sciopero della fame? E se non tiriamo fuori quei mafiosi che fanno lo sciopero della fame al 41 bis altrimenti ci fanno saltare le macchine, quante macchine salterebbero?», Meloni poi ribadisce i motivi per cui un anno fa il Governo Draghi decise di porre al 41bis l’anarchico Cospito: «È un anarchico, in carcere perché condannato per il reato di strage e perché tra le altre cose ha sparato alle gambe di un dirigente di Ansaldo nucleare. Cospito finisce al 41 bis perché durante la detenzione mandava o trovava il modo di fare arrivare messaggi agli anarchici che erano fuori dicendo ‘continuate la lotta, organizzatevi’». (agg. di Niccolò Magnani)
Ultime notizie caso Cospito: cosa ha detto ieri la Premier Giorgia Meloni
Continua a tenere banco il caso Cospito e ieri il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta in diretta a Stasera Italia con una telefonata, per fare chiarezza: “La sfida non è al governo, ma allo Stato – ha detto riferendosi al 41 bis – è un tema che ci riguarda tutti. Non è un tema politico, di destra e sinistra – ha ribadito -. Ho visto molti toni, secondo me, che buttavano in politica una questione che ci riguarda tutti. E il governo non ha fatto altro che il suo lavoro, facendo molta attenzione a non alzare i toni”.
Poi il premier ha aggiunto: “Di fronte a una questione delicata come si utilizzano certi messaggi o certi temi può ingigantire la cosa. Il governo non ha fatto niente, perché non gli compete decidere su questa materia, che compete alla giustizia. Abbiamo auto di funzionari dello Stato italiano, delle ambasciate, che saltano in vari posti d’Europa, continue minacce allo Stato da parte di questi anarchici e la domanda è se il governo stia incitando la piazza? Io francamente rimango un po’ allibita. Qui c’è della gente che sfida apertamente lo Stato italiano dicendo: ‘O si fa come diciamo noi o rischiate di vedere le vostre macchine messe a fuoco’. Gente che dichiara apertamente: ‘Noi colpiremo se le cose non vanno come diciamo noi’, che chiede in cambio che non si applichi il carcere duro verso mafiosi e terroristi”.
Ultime notizie, Thomas Bricca è morto
Dopo le flebili speranze di ieri sera, si è ulteriormente aggravato il quadro clinico di Thomas Bricca, il 18enne raggiunto da un colpo di pistola alla testa nella serata di lunedì ad Alatri, in provincia di Frosinone. Il giovane è stato infatti dichiarato morto e in coma irreversibile con elettroencefalogramma piatto per assenza di attività cerebrale.
Non ce l’ha fatta quindi il giovane del frusinate, colpevole forse di trovarsi in un posto sbagliato al momento sbagliato. Nel frattempo stanno proseguendo le indagini per cercare di risalire all’autore degli spari, almeno due colpi di pistola. Gli inquirenti sono convinti che chi ha sparato non voleva uccidere, voleva farlo solo per intimidire, ma in ogni caso era ben consapevole dei pericoli che avrebbe potuto causare. Due le persone a bordo dello scooter che hanno sparato e sono poi scappati, ma le forze dell’ordine avrebbero messo nel mirino almeno quattro soggetti.
Ultime notizie guerra in Ucraina, Russia: “Rischio escalation”
C’è il rischio di un’escalation per quanto riguarda la guerra in Ucraina e lo ha fatto chiaramente sapere la Russia. Gli Stati Uniti sono al lavoro su un pacchetto d’aiuti militari superiore ai due miliardi di dollari e che dovrebbe includere per la prima volta dei missili a lungo raggio. Siamo quindi di fronte ad armamenti mai adottati fino ad ora dall’esercito di Kiev e che rischiano di far provocare una reazione ancora più furibonda da parte di Mosca.
A riguardo si è espresso il Cremlino che ha spiegato che il nuovo pacchetto di aiuti: “è un modo diretto per aumentare il livello di escalation, ma non cambierà il corso degli eventi”, le parole del portavoce del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov, aggiungendo che “ciò richiede ulteriori sforzi da parte nostra, ma l’operazione militare speciale continuerà”. E ancora: “L’obiettivo principale rimane “il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal presidente Vladimir Putin per l’operazione militare speciale in Ucraina”.
Ultime notizie, Antonio Conte operato d’urgenza
L’allenatore del Tottenham, Antonio Conte è stato operato d’urgenza nella giornata di ieri alla cistifellea. Il tecnico salentino ha accusato dei forti dolori all’addome negli scorsi giorni che hanno obbligato lo stesso a finire sotto i ferri.
A dare notizia è stato il club londinese che tramite comunicato ha fatto sapere: “Antonio recentemente si è sentito male, accusando forti dolori addominali. In seguito a una diagnosi di colecistite, oggi verrà sottoposto ad intervento chirurgico per l’asportazione della cistifellea. Ritornerà dopo un periodo di recupero. Tutti al club gli augurano una pronta guarigione”. Antonio Conte era in panchina regolarmente sabato scorso per la sfida di FA Cup ma aveva disertato le due conferenze stampa pre e post match forse proprio per i dolori. Non si conoscono i tempi di recupero che verranno comunicati molto probabilmente nei prossimi giorni.
Ultime notizie, a Milano trovata morta una studentessa di 19 anni
Nelle prime ore di ieri un custode dell’Università Iulm di Milano ha trovato all’interno di un bagno il corpo senza vita di una studentessa di 19 anni. La ragazza era senza documenti, ma da un biglietto che è stato successivamente ritrovato vicino al corpo, si è capito che si trattava di un suicidio. La giovane 19enne era di origine sudamericana ed il custode ha trovato il corpo mentre stava effettuando il consueto giro mattutino per l’apertura.
Al momento della scoperta del cadavere lo stesso aveva una sciarpa intorno al collo. Le indagini sono portate avanti dai carabinieri che stanno cercando di capire i motivi del gesto estremo della ragazza. L’università Iulm ha sospeso le lezioni che erano previste in giornata e nelle sessioni di esame previste è stato osservato un periodo di 3 minuti di silenzio.
Ultime notizie, la beffa per i minori sbarcati dalla Geo Barents
I migranti minori che sono sbarcati nel porto di La Spezia dopo essere stati soccorsi dalla nave Geo Barents hanno subito una vera e propria beffa, in quanto il loro luogo di destinazione è a Foggia, circa 800 chilometri a sud del porto ligure, dove saranno trasportati con un autobus. Il viaggio via terra arriva dopo una traversata lunga 4 giorni con non buone condizioni di mare.
Questa strategia viene adottata dal Viminale per scoraggiare al massimo gli interventi delle navi delle Ong. Oltre allo spostamento dei minori in Puglia, anche altri migranti sono stati distribuiti in regioni diverse come accade quando gli sbarchi avvengono nei porti situati in Calabria ed in Sicilia.
Ultime notizie, un killer della ‘ndrangheta evaso dai domiciliari
Massimiliano Sestito, un killer della ndrangheta che si trovava agli arresti domiciliari, è evaso dopo aver rotto il braccialetto elettronico che portava al polso. Il killer era stato condannato all’ergastolo in quanto riconosciuto colpevole dell’uccisione di un carabiniere. Gli arresti domiciliari erano a Pero, in casa del padre del killer che era già evaso in precedenza e stava attendendo gli esiti dei un altro processo nel quale era indiziato come responsabile di un altro omicidio.