La Corte di Cassazione si è espressa sul ricorso presentato dalla Procura di Agrigento contro la liberazione di Carola Rackete dello scorso 2 luglio. La comandante della nave Sea Watch 3, era approdata a Lampedusa forzando il posto di blocco ed era finita in manette con l’accusa di violazione del decreto Sicurezza bis oltre che del codice di navigazione. La giovane aveva risposto anche dell’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dopo la decisione della Cassazione, scrive TgCom24, la Rackete ha commentato: “La Corte ha confermato che non mi avrebbero dovuto arrestare per aver salvato delle vite. Si tratta di un verdetto importante per tutti gli operatori umanitari”, in riferimento alle navi impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo. Al momento non si conoscono ancora le motivazioni, “ma adesso sappiamo con certezza che avevamo ragione noi: Carola Rackete non andava arrestata”, ha aggiunto il suo avvocato all’Adnkronos. Ad intervenire anche Matteo Salvini, che ha invece tuonato: “E’ incredibile l’ingiustizia in Italia. Si ritiene che una signorina tedesca, che ha rischiato di uccidere dei militari italiani, non debba essere processata. E invece si vuole processare un ministro che ha difeso i confini del suo Paese. Lo facciano, mi mandino a processo, ma ci sarà bisogno di un tribunale molto grande perché penso che la stragrande maggioranza del popolo italiano sarà con me”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Ultime notizie, revocati domiciliari all’ex prefetto di Cosenza, Galeone

Sono stati revocati gli arresti domiciliari all’ex prefetto di Cosenza, Paola Galeone. La decisione è giunta oggi da parte del gip cosentino, Letizia Benigno, che ha deciso di porre fine alla misura cautelare, sostituendola con l’interdizione temporanea da tutti gli uffici pubblici. L’ex prefetto di Cosenza era stata arrestata lo scorso 2 gennaio a seguito di un’inchiesta che la vede attualmente indagata per induzione indebita a dare o promettere utilità, a seguito di una presunta mazzetta da 700 euro intascata dalla Galeone in un bar di Cosenza, da parte di un’imprenditrice. A far scattare l’indagine era stata proprio quest’ultima, che aveva denunciato il tutto alla polizia. I legali di Paola Galeone hanno fatto sapere dopo la revoca dei domiciliari, che stanno valutando se fare ricorso o meno al tribunale del riesame. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Ultime notizie, Ocean Viking soccorre 39 migranti a nord della Libia

L’imbarcazione dell’organizzazione non governativa, Ocean Viking, ha soccorso in mare un gruppo di migranti. Ancora una volta la nave dell’ong è dovuta intervenire per evitare il peggio, altri morti nel mar Mediterraneo. L’intervento, stando a quanto riferito dai colleghi di TgCom24.it in queste ultime ore, è avvenuto di preciso a 35 miglia di distanza dalla costa libica: la Ocean Viking ha individuato un barcone in difficoltà, intervenendo e soccorrendo i poveretti a bordo. Stando a quanto comunicato dalla Ong, Msf Sea, attraverso il proprio profilo Twitter: “I sopravvissuti, tra cui cinque donne, sono stati soccorsi nonostante il vento forte e le onde alte”. A questo punto si attende l’attracco della Ocean Viking in un porto sicuro, molto probabilmente, l’Italia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ULTIME NOTIZIE, ATTENTATO A FOGGIA, BOMBA DAVANTI A CENTRO ANZIANI

Nuovo attentato a Foggia. Una bomba è stata fatta esplodere davanti ad un centro anziani, in via Acquaviva, zona semi centrale di Foggia. I danni sono stati riscontrati alla parte esterna della struttura e a qualche automobile parcheggiata. La donna di servizio, presente all’interno al momento della deflagrazione, non ha subito danni fisici. La donna sotto choc è stata trasportata in ospedale per gli accertamenti del caso. Il manager del centro anziani “Sanità più” è stato testimone in passato di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia contro un clan mafioso. I carabinieri hanno esaminato le immagini delle telecamere posizionate vicino alla saracinesca del centro anziani. Un uomo con il volto completamente coperto da un passamontagna avrebbe posizionato la bomba vicono alla saracinesca. Luca Vigilante, presidente del centro anziani, è preoccupato per l’ennesimo episodio mafioso. Non si aspettava che un episodio mafioso, a pochi giorni dall’ultima marcia collettiva antimafia avvenuta il 10 genniao, potesse ripetersi così a breve distanza.

ULTIME NOTIZIE, FRANA SU PALAZZINA A CASTEL GIUBILEO

Un palazzo di 4 piani a Castel Giubileo, nella zona nord di Roma, è franato. Nessun residente del palazzo ha subito danni fisici. Gli abitanti della struttura sono rimasti bloccati all’interno per diverse ore. I vigili del fuoco e la polizia municipale sono intervenuti tempestivamente. Le operazioni per liberare gli abitanti del palazzo sono risultate complesse a causa della quantità di fango presente nel sottosuolo. Sei appartamenti sono stati dichiarati inabitabili. La causa della frana, secondo quanto riferito dalle autorità competenti, è dovuta ad una rottura di una condotta idrica. Virginia Raggi, sindaca di Roma, ha commentato la tragedia: “Piano piano le persone stanno rientrando accompagnate dai vigili del fuoco per riprendere gli effetti personali. Operazioni che continueranno nei prossimi giorni”. Raggi non è entrata nel merito circa le cause che hanno determinato il crollo del palazzo. Terminando il discorso la sindaca ha specificato che negli anni passati si è fatto poco in tema di sicurezza nel territorio di Roma e che dopo la sua elezione ha apportato soluzioni concrete su tutte quelle zone considerate più a rischio. Sulla questione è intervenuto anche Giovanni Caudo, presidente del terzo municipio. Undici persone sono state fatte evacuare e sette sono state fatte alloggiare in case alternative. Il presidente ha aggiunto che la frana è stata innescata da una fuga di acqua che ha interessato per tutta la notte il costone. Le abitazioni limitrofe sono state interdette per precauzione.

ULTIME NOTIZIE, ALLARME CONTAMINAZIONE SUL DANUBIO

Allarme contaminazione a Vienna sul Danubio. Una striscia di petrolio ha interessato il tratto che parte da Korneuburg a Schwechat. La macchia di petrolio si estende per più di 30 chilometri. Le autorità competenti stanno indagando sulle cause dell’inquinamento. Per ripulire il tratto di fiume inquinato, il Danubio è stato chiuso al traffico. Per evitare che il petrolio si estendesse, sono state create delle barriere anti petrolio e serrati i pozzi di acqua potabile nella zona interessata.