Sono 3.937 i nuovi casi di coronavirus registrati nel bollettino del Ministero della Salute, in aumento rispetto ai 3.224 di martedì, con un numero di tamponi effettuati di 260.962 ed un rapporto di positività leggermente più alto, all’1,5%. 121 invece i decessi con un calo rispetto ai 166 del giorno precedente. Il dato da segnalare è quello del calo di circa il 30% dei contagi nel giro di una settimana, in quanto mercoledì scorso erano stati registrati r.506 nuovi casi. Il numero degli ingressi nelle terapie intensive è ancora in calo, con 39, il dato inferiore da quando questa casistica viene comunicata all’interno del bollettino giornaliero. In totale i ricoverati nelle terapie intensive scendono a 1.278 con una diminuzione di 45 unità, mentre nei reparti ordinari si trovano ora 8.118 persone con un calo di 439 unità. I guariti sono 11,030, dato stabile rispetto agli 11.348 di martedì, con le persone attualmente positive che calano a 260.029. Nel conteggio suddiviso per regioni il maggior incremento si è verificato in Lombardia con 666, poi in Campania con 483, in Sicilia con 375 ed in Piemonte con 350.



Ultime notizie, la scomparsa di Tarcisio Burgnich

Tarcisio Burgnich, giocatore dell’Inter e della nazionale italiana è morto stamani all’età di 82 anni. La sua grande caparbietà e forza fisica lo fecero soprannominare “La Roccia”. In nazionale Burgnich ha vinto un titolo europeo nel 1968 e fu protagonista anche del secondo posto al mondiale 1970 che si disputò in Messico. Grande lavoratore e giocatore molto silenzioso, compose insieme a Facchetti una coppia di terzini insuperabile sia con la maglia nerazzurra che con quella della nazionale. Malato da tempo si è spento a Viareggio dove abitava da anni. Dopo l’esordio ad Udine e le stagioni con Juventus e Palermo, Burgnich arrivò all’Inter dove conquistò 4 scudetti, e quattro trofei internazionali, due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali con Herrera in panchina. 66 le sue presenze in nazionale con la quale segnò anche due reti.



Ultime notizie, tre arresti per la tragedia della funivia

Tre persone sono state arrestate la notte scorsa per la strage della funivia che collegava Stresa al Mottarone dopo una serie di interrogatori da parte degli inquirenti. Si tratta del titolare dell’impresa che gestisce l’impianto, Luigi Nerini, di Enrico Perocchio, direttore dell’esercizio e di Gabriele Tadini, il capo servizio. La presenza del “forchettone” la morsa che serve per tenere aperti i freni non era una dimenticanza ma era stata fatta con la volontà di “aggirare” un problema all’impianto frenante che si stava verificando da qualche giorno. Questo dovrebbe essere la causa scatenante della caduta della cabina che ha causato 14 vittime. Gli inquirenti sono comunque ancora al lavoro per analizzare in dettaglio tutte le cause e non si escludono altri fermi dopo i primi della notte scorsa. La scelta è stata definita “deliberata e assolutamente consapevole” nel corso della conferenza stampa di Olimpia Bossi, procuratore di Verbania. I tre fermati hanno ammesso le loro responsabilità.



Ultime notizie, la tappa del Giro d’Italia

La tappa del Giro d’Italia, con arrivo in salita per la prima volta nella storia della corsa rosa a Sega di Ala, è stata vinta dall’irlandese Martin, con la maglia rosa Bernal che ha avuto una giornata negativa venendo staccato dal britannico Yates che ora si trova al terzo posto in classifica dietro all’italiano Caruso che ha consolidato la sua seconda posizione. Giornataccia per Ciccone, caduto ed attardato, e per Nibali.