Era da almeno 113 anni che non veniva celebrato un matrimonio reale nella cattedrale di San Pietroburgo. Cioè da quando la rivoluzione bolscevica d’Ottobre spazzò via la monarchia Romanov e l’ultimo zar Nicola II. Forse è anche per questo che lo sposalizio tra il gran duca George Mikhailovich, 40 anni, e l’italiana Rebecca Bettarini, 39enne imprenditrice residente in Russia e autrice di thriller internazionali con lo pseudonimo di Georgina Perosch, ha avuto un sapore speciale. Sì, perché George Mikhailovic non è altri che l’ultimo erede dello zar. Alla cerimonia, celebrata con il rito ortodosso, la parvenza era quella di aver fatto un salto indietro nel tempo. Presenti molti rappresentanti delle famiglie reali europee come l’ex regina di Spagna Sofia, ma anche i duck di Kent, cugini della regina Elisabetta I, e non ultimi i “nostri” Savoia. Peraltro, a proposito proprio dei Savoia, il matrimonio sembra aver costituito un’occasione di riavvicinamento tra i due rami: Emanuele Filiberto di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele e nipote dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, e il cugino Aimone di Savoia Aosta, figlio del defunto duca d’Aosta Amedeo, sono apparsi infatti in atteggiamenti cordiali dopo un lungo periodo di gelo.
ULTIMO EREDE ZAR DI RUSSIA ROMANOV SPOSA ITALIANA
Tornando al matrimonio Romanov, la sposa è figlia dell’ex ambasciatore italiano Roberto Bettarini. Rebecca Bettarini, riporta dettagliatamente Il Corriere della Sera, “indossava un abito di raso bianco dal lungo strascico, e, in testa, una tiara di diamanti disegnata da Chaumet, il gioielliere ufficiale della prima moglie di Napoleone, Giuseppina Bonaparte“. Il primo incontro fra i due, che hanno culminato con le nozze un rapporto che dura da dieci anni, ebbe luogo in un ricevimento presso l’ambasciata francese di Bruxelles. La moglie dell’erede dello zar, dopo aver studiato in Italia e aver esercitato in Russia da manager, è ora a capo di una società di consulenza da lei fondata e presiede anche la Russian Imperial Foundation, un’organizzazione che si occupa di raccogliere fondi a finalità di charity. La sua attività principlale resta però quella di scrittrice di romanzi gialli aventi come sfondo intrighi internazionali. L’aver frequentato fin da piccola l’ambiente diplomatico di certo l’aiutata: adesso chissà che non decida di integrare le sue trame con quale racconto “regale”…