La mamma di Ciro Esposito ha violentemente contestato il film Ultras. Programmato per l’uscita a marzo, a causa dell’emergenza Coronavirus i cinema hanno chiuso e la proiezione è stata cancellata, venendo però resa disponibile su Netflix lo scorso venerdì. La signora Antonella Leardi, presidente dell’associazione Ciro Vive, ha voluto dire la sua sulla pellicola diretta da Francesco Lettieri. Anche se non citata esplicitamente, emerge in maniera abbastanza chiara la vicenda di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto a seguito di una sparatoria avvenuta prima della finale di Coppa Italia 2016. Daniele De Santis, tifoso romanista, è stato condannato a 16 anni; la mamma di Ciro ha sempre sostenuto come il figlio fosse estraneo al mondo degli ultras e lo ha ribadito anche oggi, dopo aver visto il film. “Si è superato il limite: i riferimenti a Ciro sono così espliciti che non posso tacere”.
Antonella Leardi ha parlato di offesa alla memoria di Ciro Esposito, ribadendo la non appartenenza al mondo che viene descritto nel film Ultras; “non ci identifichiamo nei sentimenti e nei messaggi che vengono promossi, mio figlio è morto per un deliberato atto di violenza”. Un messaggio forte da parte della famiglia, che secondo la signora Antonella si è sempre prodigata nel diffondere il tema della non violenza e ha dato una “testimonianza di fede” anche al funerale. Sulla stessa linea anche l’avvocato Angelo Pisani, che ha voluto ribadire la sua idea dello sport e dei tifosi: “Aggregazione e valori, non certo quelli che si vogliono attribuire a questo film”, con anche persone positive ed eccellenti come anche qualche mela marcia. Secondo l’avvocato Pisani però questo succede ovunque, anche tra “avvocati, magistrati e giornalisti”.
ULTRAS, LE PAROLE DI CARLO ALVINO
L’avvocato Angelo Pisani, in merito alla morte di Ciro Esposito che viene indirettamente raccontata in Ultras, ha dunque voluto spalleggiare, se vogliamo dire così, la signora Antonella Leardi: anche per lui il messaggio che deriva da questo film è assolutamente erroneo. “Può succedere che ci sia qualche cattivo, ma l’idea delle curve come un mondo di violenza è sbagliata”. Sulla stessa falsariga anche Carlo Alvino, voce storica del calcio napoletano, che ha esplicitamente parlato di un film “assurdo e inverosimile, che oltrepassa la dimensione della realtà con un racconto illogico e infelice”. Non c’è dubbio alcuno che le polemiche continueranno a fiorire anche nei prossimi giorni, del resto il film Ultras era già destinato a fare discutere e anche dividere…