In realtà Jovanotti ha due fratelli di cui uno, Umberto, è morto nell’oramai lontano 2007 a causa di un incidente aereo. Ma cosa sappiamo di Umberto Cherubini e delle circostanze della sua drammatica scomparsa? Riavvolgiamo il nastro e torniamo a quel 22 ottobre di quasi quindici anni fa quando il fratello di Lorenzo, allora 45enne, a bordo di un velivolo assieme al 37enne Bruno Bianchella, precipitò nei pressi di Latina schiantandosi al suolo. Per i due occupanti dell’ultraleggero purtroppo non ci fu nulla da fare e successivamente l’intervento dei soccorritori poté recuperarne solo le salme carbonizzate.
UMBERTO CHERUBINI, COM’E’ MORTO IL FRATELLO DI JOVANOTTI? L’INCIDENTE DEL 2007 E…
All’epoca la causa dell’incidente aereo fu individuata nel forte vento di tramontana che soffiava quel giorno e che sorprese Umberto Cherubini, decollato poco prima da un campo di aviazione di Nettuno per un volo di prova e conosciuto da tutti come un esperto istruttore di volo presso la scuola “Touch and Go” di Anguillara Sabazia (Roma), mentre l’altro passeggero lavorava nel mondo del cinema come direttore della fotografia. Il velivolo, alzatosi in volo per un ultimo volo di prova richiesto proprio dal futuro acquirente, si era poi improvvisamente avvitato su se stesso precipitando in un terreno agricolo: “Non ho molto da aggiungere, solo che mio fratello era una persona speciale che mi ha insegnato tutto” aveva detto a caldo Jovanotti ai microfoni, ancora sconvolto dalla vicenda.
“Ad avvertirmi era stato il babbo ma non sapevo ancora cosa fosse successo: poi ho sentito dalla radio dell’incidente aereo e ho capito tutto” aveva raccontato Lorenzo che, seppur preferisca non parlare spesso di questa triste vicenda, da allora ha fatto una solenne promessa a Umberto. Come accaduto ad esempio durante il concerto tenuto in quel di Linate nel settembre 2019 (luogo molto caro proprio al fratello scomparso), l’artista aveva dedicato lo show proprio a lui: infatti la promessa fatta consisteva nel dedicare in futuro ogni sua canzone a Umberto. Un modo delicato e molto personale di tenerne viva la memoria, ora che anche i genitori, papà Mario e mamma Viola, non ci sono più.