È stato chiamato anche a parlare di politica Umberto Smaila, nel corso della sua intervista a “La Confessione”, programma tv condotto da Peter Gomez e andato in onda su Nove nella serata di venerdì 9 dicembre 2022. Lo storico conduttore di “Colpo Grosso” ha parlato in primis di Bettino Craxi, rispondendo a una domanda precisa del giornalista, il quale gli ha chiesto se, in seguito all’inchiesta di Mani Pulite e al coinvolgimento del politico nella questione tangenti, avesse cambiato opinione sul suo conto.



Umberto Smaila, senza esitazione, ha replicato: “No, non ho cambiato opinione su Craxi, perché secondo me erano tutte da verificare queste ipotesi e tuttora, a distanza di tanti anni, saltano fuori notizie anche un po’ contrastanti su quel periodo. Rimaneva da parte mia quello che era lo spirito del tempo: in quegli anni non ci si occupava così tanto di politica. Peraltro, mi risulta che quella delle tangenti fosse una soluzione diffusa in tutti i partiti. Abbiamo scoperto, per esempio, di tanti fondi versati al partito comunista dall’Unione Sovietica… Era un un modus operandi generalizzato, ecco. Si stava meglio allora o oggi? Ai posteri l’ardua sentenza, forse è ancora un po’ troppo presto per saperlo”.



UMBERTO SMAILA: “SILVIO BERLUSCONI? ERA UN VISIONARIO, SONO UN SUO FEDELE”

Nel prosieguo della trasmissione, Umberto Smaila ha commentato anche la figura di un amico di Bettino Craxi, vale a dire Silvio Berlusconi: “Con lui siamo abbastanza amici, nel senso che è un’amicizia basata sulla reciproca fiducia, dato che non ci frequentiamo molto. Io non vado alla sua villa di Porto Rotondo, neanche quando canto lì vicino. Semmai, è lui che è venuto a sentirmi una sera, due-tre anni fa, mentre cantavo: mi ha portato anche tre bellissime cravatte, di cui ancora gli sono riconoscente”.



Ma il rapporto tra Umberto Smaila e Silvio Berlusconi è stato anche di natura lavorativa: “Quando lo conobbi, lo chiamavamo ‘Sua emittenza’. Era un visionario della televisione. Noi Gatti di Vicolo Miracoli fummo tra i primi a lavorare nella sua rete. Berlusconi ci dava pane e companatico, in più ha preso il Milan e abbiamo cominciato a vincere di tutto. Diciamo che io sono berlusconiano, così come tanti sono antiberlusconiani. Dunque, mi porterò nell’Aldilà questa mia fede”.