Umberto Smaila scende in campo a difesa del mondo delle discoteche e dell’intrattenimento dal vivo. È a dir poco deluso per come è stata gestita la pandemia Covid, “di come gli ultimi governi si sono comportati nei confronti degli intrattenitori musicali. Con alcuni eccessi deliranti”. Il riferimento in quest’ultimo è ad alcuni esperti che hanno definito pericoloso cantare in termini di rischio di contagio. “Ci sono giorni in cui ho la carica, altri giorni mi sveglio tristissimo, anche perché non lavoro da un anno”, racconta Smaila a La Verità. E se la prende con la sinistra che “si interessa di musica solo quando cantano Bella Ciao”. Il resto per loro non esiste secondo l’intrattenitore. “E intanto il mio settore è distrutto”. La situazione è a dir poco surreale. Cita anche il figlio Rudy, che non lavora come lui da un anno. “Ha aperto un panificio con la moglie. Durante il primo lockdown andava in giro in macchina a portare il pane alle famiglie”.
Per quanto riguarda gli aiuti, Umberto Smaila racconta di aver ricevuto 2mila euro nel giro di un anno. “Ovviamente molto meno di ciò che fatturo in tempi normali”. La sua sensazione è che l’industria dello spettacolo è considerata un comparto secondario. “Vogliono mettere alla berlina il nostro mondo”. La movida però non c’entra nulla con la pandemia, che ha raggiunto qualsiasi posto nel mondo. “Molti artisti non si fanno vedere nei locali perché temono di danneggiare la propria immagine”.
UMBERTO SMAILA, DA DRAGHI A BERLUSCONI
Per Umberto Smaila il mondo delle discoteche è anche vittima di un pregiudizio, quello per il quale sono ignoranti. In realtà è anche una questione di economia, perché il divertimento si coniuga col turismo. Quindi se la prende col “feldmaresciallo Letta” e il ministro della Salute Roberto Speranza, che definisce “Voldemort”, mentre il generale Figliuolo è Nembo Kid al confronto. “Quella che in senso spregiativo qualcuno chiama movida, in realtà è un volano dell’economia”. Nell’intervista a La Verità l’intrattenitore racconta che sta per ripartire. A fine giugno sarà al Blanca Beach Smaila’s di Tropea, poi al Twiga da Flavio Briatore e Daniela Santanché. A tal proposito, manda un invito al premier Mario Draghi: “Lo invito in discoteca, così capirà cosa significa vivere di musica”. Riguardo l’ipotesi dell’obbligo di mascherina in discoteca, Smaila sbotta: “Lo accetto solo a carnevale”. Crede nella scienza, ma non nei virologi: “Quelli più presenzialisti ci hanno messo il morale sotto le scarpe, come quella cassandra di Galli”. Umberto Smaila non si definisce sovranista, perché naviga tra il nichilismo e l’anarchia, ma è stato legato a Silvio Berlusconi. “Mi posso certamente definire suo amico. Per molti artisti è stato un faro, nonché indubbiamente una fonte di sopravvivenza. Anche per quelli che poi gli hanno voltato le spalle”. Ora gli augura di tornare in forma.