Umberto Smaila e il figlio Rudy sono intervenuti in qualità di ospiti ai microfoni di “Citofonare Rai Due”, trasmissione condotta da Paola Perego e Simona Ventura e andata in onda nella mattinata di domenica 30 ottobre 2022. I due hanno subito descritto il loro rapporto, con l’ex componente de I Gatti di Vicolo Miracoli che ha ammesso: “Io sono esagerato ed esuberante, Rudy invece è morigerato e contenuto. Tuttavia, a volte lui si arrabbia, io invece no. Diciamo che abbiamo due caratteri che si possono compensare… Un po’ tipo Stanlio e Ollio!”.



Le canzoni da pianobar sono ancora quelle più cantate al giorno d’oggi e Umberto Smaila ha commentato così il successo di quel genere specifico di brani: “Libertà è partecipazione, come diceva Gaber, così come lo sono i famosi trenini di Capodanno. Io, a chi dice che sono sintomo di stupidità, ho già risposto tante volte. Si chiama conformismo ed è una cosa che spero di tramandare ai miei figli”.

UMBERTO SMAILA E IL FIGLIO RUDY: “TRAGUARDI DA RAGGIUNGERE ASSIEME? TUTTO PUÒ SUCCEDERE…”

Nel prosieguo di “Citofonare Rai Due”, Rudy, figlio di Umberto Smaila, ha sottolineato che la storia de I Gatti di Vicolo Miracoli “è così vasta e variegata che qualche storia mi è sfuggita. Jerry Calà è mio padrino: pensate come sono combinato! Naturalmente scherzo, ma devo chiamare lui se succede qualcosa… Spero di trovarlo! (ride, ndr). Per Rudy Smaila non è stato facile ripercorrere le orme paterne in ambito musicale, ma lui a un certo punto ha compreso che “non bisogna farsi influenzare troppo dai pensieri altrui. Se io penso alla mia carriera di artista, mi dicevano che non potevo fare il cantante, perché avevo un padre importante alle spalle. Alla fine, bisogna lasciare scorrere queste parole, continuare a lavorare. Io non sono arrivato, si può sempre fare meglio, ma oggi posso dire che mi sono affrancato”.

Ma Umberto Smaila e suo figlio Rudy hanno un traguardo professionale da raggiungere insieme? L’artista ha risposto: “Siamo sempre possibilisti, tutto può succedere. Lo spettacolo può assumere forme variegate…”. Intanto, a rallegrare le giornate di nonno Umberto c’è il nipotino Edoardo (2 anni), che “accompagno quotidianamente all’asilo e incomincia a chiamarmi ‘nonno'”.