Umberto Smaila si è raccontato in un’intervista concessa a Luca Telese sulle pagine de “La Verità” in cui ha raccontato la sua ripartenza dopo la pandemia da Coronavirus. Il lockdown e la chiusura forzata per contrastare la diffusione del virus Covid-19 ha travolto la vita di tutti noi e stravolto anche la realtà economica di milioni di persone tra cui lo stesso musicista e compositore che ha rivelato: “sono fra gli italiani più colpiti, anche sul piano economico”. Una ripresa non facile per Smaila che in questi giorni ha raggiunto l’amico di sempre Diego Abatantuono in Romagna vicino Riccione dopo una quarantena vissuta nella paura visto che la madre si è ammalata. “Mia madre, 95 anni, che vive ancora da sola, a Verona, e che è stata ricoverata per un sospetto coronavirus” – ha raccontato Smaila rassicurando – “non era nulla di così grave: è sopravvissuta senza problemi ad una brutta influenza”. Poi il cabarettista gioca sulla sua età: lo scorso 25 giugno, infatti, ha compiuto 70 anni: “non ci posso credere! Quando sono diventato un anziano a rischio vita?Il tempo è un concetto molto relativo: mi pare ieri che ho iniziato la mia carriera in mezzo a giganti come Paolo Villaggio.”.



Umberto Smaila: “Se avessi avuto 1 euro per ogni replica di Colpo Grosso…”

Non solo, Umberto Smaila parlando della sue difficoltà economiche post Covid-19 ha precisato: “se solo avessi avuto 1 euro per ogni replica di Colpo Grosso camperebbero di rendita tre generazioni di Smaila”. Il musicista e compositore poi fa una sorta di passo indietro dicendo: “io sono comunque un privilegiato. Soprattutto se penso ai tanti musicisti che ho con me, tre orchestre che lavorano in Sardegna, a Milano e nel Centro sud”, ma allo stesso tempo la pandemia ha segnato in negativo il suo patrimonio al punto da essere costretto a mettere in vendita una casa. “Prima ero benestante fino alla pandemia. E la prova di questa condizione è che adesso, per riprendermi dopo l’emergenza, dovrò vendermi una casa” – sottolinea Smaila costretto a mettere sul mercato una casa di campagna. Poi ci tiene a fare una doverosa precisazione parlando dei locali che portano il suo nome “Smaila’s”: “non sono di mia proprietà, ma hanno con me un accordo di franchising. L’accordo è che io offro loro il mio nome e la mia immagine ed in cambio suono per loro per un numero di serate l’anno”. Infine parlando del suo show, considerato oramai un cult, Smaila racconta: “il mio spettacolo coinvolge. E il coinvolgimento è un’arte. Lo sai che ho inventato io il karaoke prima dei giapponesi! È nato tutto da Colpo Grosso. Perché voi mi vedete sempre come… maître a voyeur. Ma io cantavo una canzone a puntata”. Nonostante la pandemia però Smaila ha diversi progetti nel cassetto: “faccio un disco di duets con le 15 canzoni più belle che ho scritto”.

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